Non so se la serie TV sarà all’altezza del libri di Elena Ferrante, né quale sia il valore di questa misteriosa scrittrice. So che molte persone attorno a me, che avverto come “accese”, hanno apprezzato entrambi i prodotti culturali. E che altre, pure intelligenti, li rifiutano, forse perché, affetti da una qualche sindrome “fofica", allontanano da sé tutto ciò che divenga mainstream. So anche che Saverio Costanzo non fa le cose pressapoco, e anche solo qualche fotogramma de “L’amica geniale" restituisce l'atmosfera di tempi da me non vissuti ma ritrovati in tanti racconti e romanzi. Un'Italia zoppicante e seminuda, che non viveva solo a Napoli, ma anche nelle Langhe di Fenoglio, nel vicentino di Meneghello, nell'Appennino di Guccini, nella Lucania di Levi. Ho voluto far vedere in classe, in due quarte, qualche frame del secondo episodio ("I soldi"), in particolare quando entrambe le bimbe affrontano in famiglia la discussione sul loro desiderio di proseguire la scuola. Sei sette minuti intensissimi, nei quali i volti immobili e pieni di vita delle due splendide attrici raccontano il dramma della miseria e del lavoro, dell'essere figlie femmine in un paese lontano dal realizzare l'uguaglianza sostanziale scritta nella Costituzione. Chi sa che speravo. Che... Read more →