I see a Woman, a wonderful woman…every day in the mirror I see a woman.
Questo ritornello mi accoglie al primo piano di Villa Salom a Lion di Albignasego, in un caldo tardo pomeriggio di giugno. Sono qui dalle quattro e mezza, ad accogliere la gente che accorre a sentire la poesia africana, al termine ci sarà una cena all’aperto, ma per ora è la poesia che conta.
Afro Women Poetry è un progetto nato dall’iniziativa di Antonella Sinopoli, giornalista, direttrice della testata online e associazione di promozione dei diritti umani “Voci Globali”. Dal 2010 vive in Ghana, dove, oltre a scrivere, gestisce un Bed&Breakfast, denominato Wild Camp, col marito.
Antonella da un anno va in giro per il Ghana e il vicino, più piccolo, Togo, dove è in corso una rivolta sociale, va in giro alla ricerca di poetesse, di voci femminili, disposte a condividere i loro versi. Li potete trovare su afrowomenpoetry.net.
Io ho avuto la fortuna di sentirle declamate. Sono poesie che non parlano d’amore, se non come violenza; parlano, invece, di impegno sociale e di sessualità femminile, rompendo i taboo, rompendo lo stereotipo della donna africana silenziosa e sottomessa. Sono poetesse delle più diverse età ed estrazione sociale, c’è anche un ex ministra del Togo. Chi può invita Antonella a pranzo, più spesso le dà appuntamento al mercato. E’ facile riconoscere Antonella in un mercato del Ghana, è l’unica bianca.
Afro Women Poetry si prefigge lo scopo di iniziare a rompere i pregiudizi che sono radicati in noi occidentali riguardo al continente africano. La narrazione sta cambiando: da continente da aiutare, l’Africa si trasforma nell’immaginario comune in terra di investimenti. Ma dove sta la verità? Chiaramente è difficile stabilirlo solo sentendo poesie, ma è un buon inizio. Questo tipo di poesia ha il potere di far capire che la condizione della donna può migliorare se diamo loro una voce.
Donna, ti sogno nuda
Sogno i tuoi seni neri sgorganti dal petto
Sogno il tuo bel corpo scolpito nella perfezione di un sogno
Nonostante questo corpo bello e affascinante
Perché questo mondo è fatto così?
E perché non è perfetto?
Accuso la sorte riservata alla donna.
(Il destino della Donna, Djeri Wapondi)
Un altro tema è la paura di mostrare la propria bellezza africana. E’ diffuso un modello di bellezza occidentale, capelli lisci, pelle bianca, cui le donne africane si sforzano spesso di assomigliare, grazie a piastre per capelli, e creme sbiancanti per la pelle, vendute in un giro d’affari di milioni di dollari.
Poi c’è la solitudine di una vedova, di cui i figli, ormai lontani, sembrano essersi dimenticati. E’ un tema universale, non solo africano, ma in Africa assume un colore particolare, in quanto le vedove sono accomunate da una sorta di malocchio che cade su di loro.
L’ultima poesia parla di violenza domestica, un tema che rende sorelle tutte le donne, in quanto in Italia c’è un femminicidio ogni sessanta ore. Un verso crudele, inascoltabile e purtroppo universale.
“Ti picchio perché ti amo”.
Ferisce le orecchie. Ci lasciamo con la canzone dell’inizio.
I see a woman, a wonderful woman.
scritto da Cecilia Alfier