Caro amico del Nord...ti scrivo,
ho cercato di mettermi nei tuoi panni di piccolo imprenditore di Bassano del Grappa. So che sei stato formato ai valori cattolici, hai frequentato l'oratorio, hai sudato non poco per diventare “benestante” e oggi vivi una situazione critica perché vedi nella tua amata città sempre più immigrati circolare per strada, alcuni chiedere l'elemosina. Non ti riconosci più nella tua antica comunità cristiana con tutti questi musulmani, il paese è cambiato e per questo hai votato Lega. Speri che col nuovo Governo gli immigrati non arrivino più e si possa ricostruire negli anni quella bella antica comunità locale e cattolica in cui si lavorava sodo ma si stava anche insieme in amicizia e alla domenica mattina ci si vedeva tutti a messa.
Con gli sbarchi che sono calati (da ormai un anno) dell'80% è tornata la speranza...anche se hai letto che dall'Africa fuggono ogni anno 10 milioni di persone e solo il 2% arriva in Italia.
Vediamo insieme cosa potrebbe succedere in un Comune come Bassano nei prossimi 20 anni, indipendentemente da questi flussi africani.
I nati a Bassano negli ultimi anni sono stati circa 350 all'anno (nel 2016: 333). Dieci anni fa erano stati 416, trenta anni fa erano 450. Il declino è evidente (anche se minore a quanto avviene in tutta Italia), ma c'é da dire che dei nuovi nati alcuni sono figli di immigrati, per cui nei prossimi anni i giovani bassanesi “indigeni” saranno solo 300. Bassano ha continuato però a prosperare economicamente e ogni anno ha bisogno di giovani che sostituiscano chi va in pensione. Tu speri che col nuovo Governo di andarci anche prima dei 67 anni (staremo a vedere, sicuramente se ci vai la pensione sarà più bassa). Ma quanti sono quelli che vanno in pensione ogni anno a Bassano nei prossimi 20 anni? Circa 500 persone. Ma tu ed io sappiamo anche che non tutti i giovani nati a Bassano vogliono lavorare nel loro caro paese natio, c'é chi va all'estero a studiare e poi ci rimane, chi parte proprio per lavoro (l'anno scorso sono emigrati dall'Italia 125mila persone... in media, anche da Bassano, se ne sono andati circa 80-90). Poi c'é chi vuole lavorare a Vicenza o Verona o Milano e probabilmente altri 20-30 giovani se ne andranno. Quelli che rimangono sono circa 200-250. Come dunque si farà a sostituire tutti i 500 che vanno in pensione? O chiudono molte aziende e servizi o si devono prendere giovani dall'esterno di Bassano: dal Sud o dall'estero (Sud-Sud) perché lo sappiamo che non verranno né tedeschi né americani.
Domanda di lavoro (linea rossa) e Offerta giovanile (linea blu) a Bassano dal 2002 al 2037
Fonte: Andrea Gandini su dati Istat
Ad una seria politica di immigrazione legale e di inclusione nel medio-lungo periodo non c'é proprio alternativa anche perché se i Bassanesi si mettessero a far tanti figli come l'ex ministro Del Rio o il nostro caro amico Alessandro Bruni ci vogliono almeno 20 anni prima che possano andare a lavorare.
Se Bassano non vuole diventare quindi un paese di 20mila abitanti come nel Medioevo e avere pensionati che prendono la metà della pensione di oggi...bisogna prendere immigrati.
Prima si capirà, prima ci si attrezzerà per fare di Bassano una nuova comunità di cristiani con altri (musulmani, indiani, ortodossi) in cui le nostre leggi sono certo difese, i nostri rituali rispettati ma si vivrà tutti in pace e dove il 99% dei valori umani sono condivisi e solo quell'un per cento di diversa religiosità ci dividerà (che poi spesso sono maschere diverse di Dio).
Un contributo essenziale all'inclusione e all'integrazione dovrebbe venire dalle donne che si spera abbatteranno tutte le disparità maschiliste inventate dalle varie culture e religioni (musulmana, cattolica,...) al solo fine di preservare antichi privilegi dei maschi che non sono scritti né nel Corano né nei Vangeli. Una lunga strada di inclusione sociale in cui c'é l'amore, la fratellanza, la pace, il rispetto, la tolleranza per la diversità, la parità dei sessi. Una via lunga e tortuosa che non ha alternative perché siamo tutti Esseri Umani. Un vecchio professore ha scritto che la vittoria della Francia ai mondiali di calcio è la metafora di una società multiculturale vincente basata su una, più o meno riuscita, integrazione degli immigrati. Anche l'impero romano si basava sulla concessione della cittadinanza a un numero sempre maggiore di individui dei territori sottomessi e ciò garantì, a partire dalla vittoria di Annibale, coesione e stabilità per secoli.
scritto da Andrea Gandini