"Ho sempre avuto grande rispetto della parola popolo e dell'aggettivo popolare, perché è il popolo che silenziosamente ma ineluttabilmente costruisce la storia. E il popolo è una somma di persone, ognuna unica e irripetibile. Per questo mi ha sempre colpito sentire parlare di migranti in termini generici, numeri e basta, perché quella moltitudine in cammino è fatta di persone, ognuna con una sua storia, dei sogni, delle speranze, delle paure, ognuna simile a noi e al tempo stesso diversa, unica. I casi della vita, l'essere nati dalla parte sbagliata del mondo, li rendono apparentemente diversi, ma l'umanità è la stessa ovunque, a Aleppo e a Torino, a Kabul e a Amsterdam."
Sono arrivati che faceva giorno uomini e donne all'altipiano
col passo lento, silenzioso, accorto
dei seminatori di grano
e hanno cercato quello che non c'era,
fra la discarica e la ferrovia,
e hanno cercato quello che non c'era,
dietro i binocoli della polizia
e hanno piegato le mani e gli occhi al vento
prima di andare via
fino alla strada e con la notte intorno
sono arrivati dall'altipiano
uomini e donne con lo sguardo assorto dei seminatori di grano
e hanno lasciato quello che non c'era alla discarica e alla ferrovia
e hanno lasciato quello che non c'era agli occhi liquidi della polizia
e hanno disteso le mani contro il vento che li portava via.
Gianmaria Testa (1958 – 2016) è stato un cantautore italiano. Nel giorno della morte, la sua pagina Facebook recita la seguente frase: "Gianmaria se n'è andato senza fare rumore. Restano le sue canzoni, le sue parole. Resta il suo essere stato uomo dritto, padre, figlio, marito, fratello, amico."
segnalato da Alessandro Bruni