Il legame che unisce la tua vera famiglia non è quello del sangue, ma quello del rispetto e della gioia per le reciproche vite. Richard Bach
Si è compiuta con successo partecipativo l'esperienza di Macondo di 24 ore presso la comunità terapeutica residenziale di Pagnano d'Asolo gestita dalla cooperativa Giuseppe Olivotti (www.olivotti.org).
L'obiettivo di promuovere il concetto di “comunità educante” che nasce dall'incontro e dalla condivisione tra giovani è stato collettivamente raggiunto. Ne sono dimostrazione le riflessioni a seguire di Laura e Ilaria:
Laura:
“C’è così tanta verità nel suo modo di essere. C’è così tanta bellezza.” Con un gruppo di ragazzi tra i 16 e i 24 anni abbiamo vissuto per una giornata e una notte con gli ospiti della comunità terapeutica di Pagnano d’Asolo. Ero partita senza particolari aspettative e non credevo di tornare a casa così ricca. Monica ci ha aiutato a immaginare cosa comporta l’essere comunità, le dinamiche a volte anche impegnative del vivere assieme, ma la ricchezza, l’appoggio e lo sprone che dà. Ci hanno accolti oltre che ospitati, nel senso migliore della parola. Si sono mostrati a noi con schiettezza e ci hanno regalato le loro storie. Loro raccontano spesso il rimpianto, ma io ho visto soprattutto il grande coraggio nel cercare di cambiare qualcosa di profondo in se stessi, la scelta di proseguire ogni giorno su una strada faticosa, senza scorciatoie. E’ qualcosa che nel mondo “normale” ho trovato raramente, è qualcosa di spaventosamente difficile: guardare a se stessi con onestà e provare a cambiare il modo in cui leggiamo e reagiamo al mondo. Credo mi siano stati molto più di esempio che di monito e torno al mio mondo grata di quello che ho vissuto, ringraziando anche i ragazzi vecchi e nuovi che si sono affidati e messi in gioco assieme a noi, per viversi nella relazione con altri umani.
Ilaria:
Il 13 e 14 ottobre scorso con il gruppo Macondo, siamo andati in visita alla comunità terapeutica di Pagnano d'Asolo. Abbiamo trascorso 24 ore in questo luogo in mezzo al verde e lontano da ogni cosa, con persone che hanno avuto un passato di tossicodipendenza. Ci hanno accolto nella loro casa a braccia aperte, volenterosi di condividere pezzi di vita e felici di vedere noi giovani curiosi e aperti all'ascolto senza pregiudizi e barriere mentali. Per me è stata un' esperienza molto forte, trovarsi immersi in un pezzo di mondo che tanti vogliono evitare di conoscere per paura, per timore, per rabbia. Come se tutto il male fosse concentrato in queste persone che in realtà sono semplici esseri umani che hanno affrontato tante difficoltà e situazioni rischiose (scegliendole o trovandocisi) e che hanno scelto una strada diversa, forse sbagliata, forse l'unica in quel momento. Sentire le loro storie, l'emozione nel raccontarle, gli occhi lucidi, la voce tremante, ti fanno capire che a volte le persone hanno solo bisogno di raccontarsi e di sentirsi importanti per qualcuno. Io credo che da ogni persona che incontriamo nel nostro cammino abbiamo qualcosa da cui imparare, anche dal barbone, dal "tossico", dal criminale. Questa esperienza mi ha arricchito, mi ha riempito di pensieri, di domande, di speranza; mi ha anche demoralizzato perché ti accorgi di quanto il mondo, le persone che ti circondano, a volte, possano essere tanto egoiste e centrate solo su sé stesse da non dedicare tempo all'ascolto, al sentirsi vicini, al sentirsi uguali davanti a questa vita che a volte picchia, picchia forte... Ricorderò per sempre i loro sguardi, i sorrisi, gli abbracci nel salutarci, momenti che ti fanno capire che siamo veramente importanti, unici e rari, ognuno con le sue risorse e capacità. Ogni persona ha il diritto di riscattarsi, di rialzarsi, di cambiare, a fatica, stringendo i denti, sfidando tutto il resto del mondo che ci vede sempre uguali e non lascia margine di miglioramento. Un pensiero che mi è rimasto impresso più di tanto altri è che auguro a tutti noi, nella nostra piccola e breve vita, di avere la possibilità di rigirare le carte perché non siamo esseri determinati, possiamo scegliere ogni giorno di essere qualcosa di diverso, di migliore. Possiamo svegliarci una mattina e ripartire con una luce diversa negli occhi, se lo vogliamo.
Redazione di Macondo