La vicenda della manovra di bilancio mette a nudo, in modo impietoso, i limiti e la incompetenza del governo gialloverde. Partiti, lancia in resta, Salvini e Di Maio, con scelte frutto delle rispettive priorità dei propri partiti, difficilmente compatibili con i conti pubblici del Paese e tanto meno con le regole europee, hanno sfidato frontalmente l’Unione europea. All’insegna del “me ne frego”, hanno manifestato cinica indifferenza e disprezzo nei confronti della Commissione Ue, con l’unica, sprezzante motivazione che con le prossime elezioni di primavera sarebbe stata spazzata via. Per settimane, di fronte ai rilievi critici dei diversi commissari europei, hanno ribadito, con irridente sicurezza, che non avrebbero cambiato una virgola della manovra, e che i problemi da risolvere venivano prima dei “numerini” di Bruxelles. Tramite l’ineffabile premier Conte, hanno tuttavia continuato a dichiarare la disponibilità al dialogo pur nella intoccabilità delle scelte operate, inaugurando un coraggioso cambiamento nella razionalità elementare della negoziazione politica. Poi, di fronte alla reazione dei mercati e all’impennata dello spread con i relativi costi, pur con la continua riaffermazione della intangibilità delle scelte operate, hanno avviato una progressiva ritirata cercando piccoli ritocchi propri di una furbizia di altri tempi. La inevitabile fermezza della Ue e le... Read more →