Scoppia l’ennesimo caso di una nave di una Ong italiana, la Mar Jonio, che dopo aver salvato una cinquantina di naufraghi, si dirige verso il porto di Lampedusa, dove, nonostante gli editti di Salvini sui porti chiusi, gli sbarchi sono continuati.
Trattandosi di una Ong in mare, che il governo considera più o meno collaboratore degli scafisti, prima il Viminale ha intimato di fermarsi, poi ha dato ordine alla guardia costiera di scortare la nave a Lampedusa e, nello stesso tempo, ha impartito l’ordine perentorio di arrestare l’equipaggio. Non si sa ancora quale sarà il seguito, ma già fin d’ora sono evidenti alcune realtà.
La linea del governo italiano è puntare a sbarchi zero, costi quel che costi. Ogni migrante che arriva sulle nostre coste non può sbarcare e, in ogni caso è un clandestino. Chi cerca di salvare i naufraghi in mare deve portarli da altre parti, in Libia o altrove nel Mediterraneo, mentre se cerca di sbarcare in un porto italiano viene arrestato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
Nel frattempo si sa che le partenze continuano, e si conoscono solo quelli che arrivano mentre si sa poco o niente di ciò che avviene in mare. Sia perché la guardia libica si guarda bene da informare, visti anche i trattamenti inumani che riserva ai migranti e ai naufraghi, sia perché mancando le Ong si viene a sapere, indirettamente, e non sempre, solo quando si verifica un ennesimo naufragio. Com’è avvenuto nei giorni scorsi al largo della Libia, con un barcone con 44 a bordo e solo 15 salvati.
Questo è quello che sta avvenendo, e la linea del governo è di aumentare sempre più le misure repressive all’insegna dello slogan: “meno ne partono, meno ne muoiono”. Ma questa è solo l’immagine della propaganda, la realtà è tutt’altra cosa. L’Italia vuole solo dimostrare che i migranti non arrivano e si dimostra del tutto disinteressata a lavorare per modificare la politica migratoria europea, al punto che l’Ue ha deciso ormai di smobilitare il progetto Sophia istituito per la lotta contro i trafficanti dei migranti e che serve soprattutto all’Italia.
Questo isolamento in Europa, unito allo smantellamento dei centri di accoglienza all’interno e alla scarsa attuazione dei respingimenti sta creando una situazione nella quale la sicurezza diventa sempre più un obiettivo virtuale, progressivamente contraddetto dalla realtà. Tutto ciò sulle spalle di un Paese che appare sempre più inquieto ed esausto.
scritto da Luigi Viviani