Il software di Amazon che decide chi licenziare
La multinazionale di Jeff Bezos è di nuovo sotto i riflettori per alcuni documenti che attestano il licenziamento di oltre 900 dipendenti in seguito alle segnalazioni automatiche di inefficienza.
I centri di smistamento merci di Amazon sono dei magazzini smisurati. Al loro interno lavorano operai che tracciano, imballano e sistemano ogni ordine prima che venga spedito agli indirizzi dei clienti. Secondo alcuni documenti ricevuti dalla rete di informazione The Verge, la sorte di ogni dipendente dipende da un software che ne misura i livelli di produttività.
Il software è programmato per segnare il ritmo di ogni operaio, chiamato a rispettare un numero minimo di un centinaio di confezionamenti ogni ora. A essere tracciati sono anche i momenti in cui il dipendente si assenta per andare alla toilette, indicati con la sigla TOT ("time off task", tempo passato a non svolgere la mansione): se l'operaio si assenta troppo a lungo, il sistema genera un alert automatico che potrebbe condurre al licenziamento.
«Il sistema di Amazon tiene traccia dei tassi di produttività di ogni singolo lavoratore», si legge in una delle lettere raccolte, «e genera automaticamente avvisi in relazione alla qualità del lavoro o al livello di produttività, senza dover passare per l'intervento dei vari supervisor».
«Avrai sempre qualcuno alle tue spalle pronto a prendere il tuo posto», ha detto Stacy Mitchell, co-direttrice dell'Institute for Local Self-Reliance e feroce critica di Amazon e del sistema che promuove, in cui le persone vengono considerate meri numeri.
Fonte: Open del 27 aprile 2019. Articolo originale completo
Re Artù e Merlino
Nel film di John Boorman “Excalibur” (1981) si racconta per l'ennesima volta la storia dei Cavalieri della Tavola Rotonda.
Il piccolo Artù riesce incredibilmente a estrarre la spada (Excalibur) dalla roccia e diventa -appunto – Re Artù, ma nella notte – complici il buio e l'emozione per la grande e inaspettata impresa – Artù trema e sussulta per ogni piccolo fruscio del bosco.
Merlino gli parla allora del mostro che lo scruta, che arriva volando, che gli gira attorno, che fa fremere le foglie, che ulula col vento, che striscia sul terreno. Forse parla sul serio, forse per prenderlo in giro.
Poi gli dice che per fare il re – ed è ormai la sua strada – bisogna imparare a convivere con il mostro.
Ma il mostro è dappertutto? - chiede Artù.
- Dappertutto – risponde Merlino.
Artù ci pensa un poco. Poi chiede:
- Ma se il mostro è dappertutto anch'io faccio parte del mostro?
- Sì – rispose Merlino.
citato da Alessandro Bruni