Adesso che il Congresso è finito e i riflettori, che hanno coinvolto per tre giorni Verona e l’intero Paese, si sono spenti, è lecito domandarsi quanto tutto ciò ha giovato alla famiglia. Se osserviamo i contenuti, le proposte e il modo di rapportarsi alla società italiana, il giudizio non può che essere negativo.
Si è trattato di un convegno politico di destra, sostenuto ed egemonizzato dalla Lega che lo ha letteralmente occupato in termini propagandistici, anche se ha dovuto tener conto dei suoi rapporti di governo. Nel dibattito, la “Famiglia naturale” è stata proposta in modo ideologico e polemico, in frontale contrapposizione a tutte le altre unioni, associando in questo scontro un duro attacco omofobico e alla legge 194.
Nel complesso una proposta strutturalmente conflittuale che ha creato divisioni e polemiche nel governo e nel Paese, sollecitato reazioni altrettanto polemiche in difesa dei diritti delle donne, e fatto arretrare il confronto su posizioni estreme, prive di evoluzione positiva. Potremmo anche sorridere nel vedere Salvini e Zaia difendere la legge 194, cercando di conciliare, in qualche modo, posizioni antiche e nuove esigenze di propaganda, ma la posta in gioco era troppo rilevante.
La famiglia come soggetto vitale della società, è apparsa, in questo frangente misconosciuta nei suoi bisogni reali e ridotta a puro strumento di polemica politica. Il congresso ha vissuto anche una dimensione religiosa, avendo riunito alcuni esponenti del cattolicesimo tradizionalista dei Paesi dell’Est europeo e della chiesa ortodossa russa. I loro discorsi si sono largamente sintonizzati con quelli dei politici in quanto portatori di una visione dottrinaria della fede cristiana, fatta di principi da affermare e da avversari da combattere, su delle immaginarie barricate, per garantirsi, a buon mercato, una presunta ortodossia. Una linea di netta contrapposizione alla Chiesa che cerca di far crescere Papa Francesco.
E’ mancata invece la rappresentazione della fatica della ricerca di un rapporto tra questi principi e le difficoltà e le contraddizioni della vita in termini di testimonianza di vita famigliare. Ma in ogni caso, il futuro della famiglia, se vogliamo che adempia al suo ruolo di insostituibile istituzione per la vita e il futuro dell’umanità, dovrà passare da questa via stretta dell’apertura e del confronto coni problemi e le contraddizioni la vita senza scorciatoie ideologiche.
scritto da Luigi Viviani