Leggo tre notizie apparentemente slegate, eppure strettamente connesse, tre notizie tratte dall'essenziale ed asettico televideo RAI alle pagine 176, 144 e 146 del 24 giugno 2019.
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In povertà assoluta 1,2 milioni di minori. Dei circa 10 milioni di minori che vivono in Italia, 1,2mln sono in povertà assoluta e il 25,7% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni non studia, non lavora e non è inserito in programmi di formazione. Lo ha ricordato Unicef nel corso dell'evento "La Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza in Italia: le Raccomandazioni del Comitato ONU sui Diritti dell'Infanzia". Unicef ha sottolineato l'allarmante disparità del livello dei servizi nel Paese: "In Italia se un bambino o una bambina nasce o cresce in una Regione più povera ha meno possibilità di vedere realizzati tutti i suoi diritti".
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Bimba morta, arrestato padre: pericolo fuga. E' stato arrestato il padre della bimba di 8 mesi morta sabato notte a S. Egidio del Monte Albino (Salerno). La piccola era arrivata all'ospedale di Nocera Inferiore già senza vita. Sul suo corpo lividi e lesioni. L'uomo, assieme alla moglie, da ieri era indagato per omicidio. L'arresto in carcere è scattato per pericolo di fuga. Attesi i risultati degli esami specifici, in primis l'autopsia. La famiglia della bambina era seguita dai servizi sociali.
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Uccide la figlia di due anni: arrestato. Il 37enne ivoriano che ieri avrebbe ucciso la figlia di 2 anni accoltellandola e che poi avrebbe cercato di suicidarsi a Cremona, resta piantonato in ospedale ed è stato interrogato la notte scorsa per 4 ore. L'omicidio sarebbe avvenuto ieri pomeriggio nella loro casa. L'uomo avrebbe agito a causa della separazione dalla moglie di 34 anni. Al 37enne era stato notificato un procedimento per maltrattamenti nei confronti della moglie. Domani alle 16 sarà affidato l'incarico al medico legale per l'effettuazione dell'autopsia che si terrà martedì.
Tre notizie che lette assieme dovrebbero far riflettere sull'aumento di infanticidi di questa strana estate perpetrati sempre in un contesto di povertà minorile e familiare. Tre notizie nell'indifferenza generale o nello scivolamento “che colpa abbiamo noi”.
Notate l'ultima frase della prima notizia: "In Italia se un bambino o una bambina nasce o cresce in una Regione più povera ha meno possibilità di vedere realizzati tutti i suoi diritti". Che colpa abbiamo noi? Sono i politici che non hanno fatto quello che dovevano! Una conclusione che scivola via. Volete mettere questa notizia al confronto del bisticcio continuo nel governo gialloverde che domina la scena dei media!
Notate poi l'ultima frase della seconda notizia: La famiglia della bambina era seguita dai servizi sociali. Che si vuole dire? Che era una famiglia già marchiata e quindi irrecuperabile? Che i servizi sociali non hanno fatto abbastanza per proteggere quella piccola?
Notate poi la penultima frase della terza notizia: Al 37enne era stato notificato un procedimento per maltrattamenti nei confronti della moglie. Cosa vuol dire? Che i servizi e la giustizia già sapeva del degrado familiare e che non ha saputo o potuto intervenire su un uomo violento prima che accadesse l'infanticidio?
Tre notizie che dovrebbero far nascere in noi un senso di colpa per non dedicare attenzione a questi segnali sociali catalogandoli come fatti ineluttabili di ambienti degradati sui quali non possiamo fare nulla. Ovvero che non ci riguardano perché come privati cittadini e come istituzioni sociali siamo innocenti o comunque non colpevoli.
Eppure mi viene da chiedere: ma questi bambini vivevano pure in un contesto sociale privato di vicini che vedevano e che sentivano e poi il servizio sociale e di giustizia pubblica proprio non poteva intervenire opportunamente e a tempo debito? Chi legge penserà che ho ragione: questi “altri” dovevano fare qualcosa e non l'hanno fatto.
La realtà è che i colpevoli e gli sconfitti siamo proprio noi che “leggiamo” queste notizie non ponendoci come parte attiva di cittadinanza sociale lasciando che cresca l'odio verso gli altri (rei di essere poveri e "diversi"), non tendendo la mano, facendo finta di non vedere (non ci riguarda!), lasciando che venga lentamente smantellato il welfare sociale, sanitario e giudiziale da parte di un sistema politico attento solo ad una lunga eterna campagna elettorale per guadagnare consensi e non provvedendo a rendere più giusto e funzionale il sistema di protezione contro la povertà e a favore dell'infanzia (e qui non si parla di chi deve essere aiutato prima, ma riguarda proprio tutti i bambini).
Qualcuno potrebbe pensare che ci vuole un supereroe o un capitano che ponga fine a questo stato di cose, mentre invece basterebbe esercitare impegno da parte nostra per essere cittadinanza attiva e non sudditi. Accogliere e guardare all'altro non come un nemico non è buonismo scemo, ma impegno per far parte di una società più giusta. Non sono necessari grandi politici, sociologi o persone missionarie "eroiche", basta pensare a chi vive nella nostra strada e chiederci: c'è qualcuno che potremmo aiutare?
scritto da Alessandro Bruni