La giornata sciopero e mobilitazione degli studenti di tutto il mondo per la difesa dell’ambiente, in preparazione del summit di 63 Paesi che si svolgerà lunedì prossimo all’Onu, ha registrato una partecipazione eccezionale, con manifestazioni oceaniche in tutte le maggiori città del pianeta. In Italia l’adesione è risultata minore, segno di un certo ritardo nella sensibilizzazione dei giovani, che va recuperata.
Questo crescente movimento riveste una duplice importanza per la qualità gli obiettivi di salvaguardia del futuro del pianeta e per avere per protagonisti i giovani. Iniziato con una mobilitazione generica è andato caratterizzandosi dall’assumere obiettivi sempre più concreti che riguardano la lotta contro cambiamenti climatici, la transizione energetica verso un’economia a zero emissioni, la diffusione di stili di vita ecosostenibili, la contestazione del ruolo dei media che diffondono false notizie verdi, e tanti altri.
Nella loro azione si trovano di fronte un mondo diviso e attraversato da interessi e conflitti che hanno un costo ambientale crescente, la diffusa presenza di governi sovranisti portatori di politiche segnate da interessi particolari e contrapposti all’interesse globale del pianeta e al suo futuro.
La loro appare una lotta impari, che sembra persa in partenza data l’enorme mole degli interessi economici e speculativi di un capitalismo vorace e predatore, che procede sulla base di modelli di sviluppo fondati su intollerabili disuguaglianze sociali e crescente degrado ambientale. Ma il fatto che a condurla sia una intera generazione di giovani che ha preso coscienza che siamo avviati verso un futuro sempre più irreversibilmente insostenibile, dimostra che tutto non è perduto e che il futuro ancora in buona parte nelle loro mani.
Alimentare e sostenere questa lotta, assecondandone gli obiettivi, rimane la speranza di un futuro migliore per tutti.
scritto da Luigi Viviani