Un giorno Beppe Stoppiglia mi disse “…così il mondo non può andare avanti, un tempo a Bassano i poveri erano aiutati da tutti e la gente era buona, ora nessuno dona più, ciascuno pensa solo a sé e ai soldi, prima o poi…”.
Ora che siamo reclusi in casa (almeno un altro mese) c’è, forse, più disponibilità a capire ciò che conta nella vita. Supponiamo che esista veramente una dimensione spirituale (qualcosa di più ampio del Dio a triangolo con l’occhio in mezzo) e che non abbiamo solo un corpo materiale, ma anche un’anima (come gli animali) cioè sentimenti (paura, affetto,…) e uno spirito, cioè amore e conoscenza, come diceva quel tipo nato a Nazareth, che gli ebrei consideravano un extracomunitario perché la Galilea -che dista 120 km da Gerusalemme- era una zona di sangue misto e non “pura” come Gerusalemme.
E supponiamo:
- che abbiamo creduto di essere un pochino onnipotenti, di crescere sempre di più, a costo di distruggere il mondo vegetale, animale, adorando il nostro vitello d’oro;
- che, nel giro di 40 anni, abbiamo abbandonato quei valori che pure fan parte del nostro patrimonio umano, dei nostri avi, di tutte le arti, della saggezza, persino dei proverbi;
- che ci siamo fatti “abbindolare” da nuove religioni (economia, tecnologia -che non sono scienze-), anche perché –diciamocelo- era comodo (soldi, libertà, menefreghismo,…).
Adesso i “nodi arrivano al pettine” e guarda caso il virus colpisce i “polmoni”, la parte ritmica con il cuore, e colpisce gli anziani (che perdono spesso calore ed entusiasmo), rispetto ai bambini che sono poco toccati, forse perché hanno un calore interno enorme, un alto entusiasmo esistenziale, un guardare con fiducia la vita, un vedere il mondo bello, buono e vero, non sono per natura materialistici, hanno un’affinità con le stelle e sono dotati di una riserva d’amore innata.
E come non vedere che l’umanità, nel suo complesso, si è “raffreddata”, che sempre meno c’è chi si impegna per gli altri (che dà calore interiore) e persegue solo interessi personali, un “accalorarsi per avere” che porta “freddo interiore” (non aveva messo la “ghiacciaia” Dante in fondo all’Inferno?).
Se quei valori e regni vengono calpestati, siamo per primi noi “umani” a pagarne le conseguenze. Era possibile continuare a deforestare, urbanizzare, allevare in modo intensivo 70 miliardi di animali per noi super carnivori? Vendere, commerciare, macellare con una ferocia e brutalità sconosciute allo stesso mondo animale? Qual’è la salute di mangiare dai 77 (Italia) ai 120 kg di carne pro capite all’anno (Usa), quando si può ben mangiare consumando poca carne ben allevata?
E così qual’è il senso di una moderna (?) agricoltura industrializzata che distrugge paesaggi, alberi, habitat (presente su un quarto delle terre emerse), quando è possibile un’altra agricoltura (bio) con quasi la stessa produttività ma rispettosa di animali, alberi, paesaggio e habitat. E altrettanto vale per il pesce diminuito come stock mondiale del 90% in 40 anni. Infine qual’è il senso di un’economia la cui crescita avvantaggia l’1% degli Europei e Americani, mentre il 99% continua a guadagnare come prima?
Si è vero, si sono arricchiti nel frattempo 700 milioni tra Cinesi e altri asiatici, ma forse si può, in futuro, avere uno sviluppo meno frenetico e non solo per soldi, che non sia degenerativo e divisivo ma basato su ciò che conta: salute, istruzione, relazioni umane, arte, rispetto della Natura e degli animali, eguaglianza, giustizia, cura dei poveri e dei più fragili?
L’abbiamo “fatta grossa” ed è giusto stare un po' in punizione… Beppe ora ci guarda con compassione.
scritto da Andrea Gandini