di Marco Stefanelli.
LGBTQ+ è un acronimo utilizzato per far riferimento alle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e, più in generale, a tutte quelle persone che non si sentono pienamente rappresentate sotto l’etichetta di donna o uomo eterosessuale, mentre le famiglie LGBT+ (o “arcobaleno”) sono quelle in cui almeno un genitore si identifica come tale.
Ancora oggi, nonostante il progresso in cui abbiamo assistito in Italia rispetto al riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQ e alla loro maggior visibilità ed integrazione all’interno dei vari ambiti della società, in molti ignorano o spesso confondono il significato di alcuni termini e concetti che sono alla base della comprensione dell’universo QUEER, vale a dire di tutti coloro che non sono eterosessuali e cisgender.
Iniziamo dalle basi, chiarendo la distinzione tra le categorie principali che descrivono aspetti diversi dell’identità sessuale dell’individuo.
Sesso biologico. Determinato dalla natura, fa riferimento alle caratteristiche genetiche, ormonali e anatomiche che definiscono l’appartenenza al sesso maschile, femminile o a una condizione intersessuale. Si tratta di una dimensione prettamente fisica legata al corpo con cui si nasce, ma non basta essere maschi per essere uomini o essere femmine per essere donne.
Identità di genere. Si riferisce al senso di appartenenza di ciascuno ad un genere sessuale (uomo o donna) e può corrispondere al proprio sesso biologico di nascita (CISgender) oppure a quello opposto (TRANSgender o transessuale). Nello specifico un maschio che si percepisce uomo o una femmina che si percepisce donna saranno cisgender; un maschio che si riconosce come donna verrà indicata come UNA transessuale (M to F) mentre una femmina che si riconosce come uomo sarà UN transessuale (F to M). È opportuno inoltre precisare che essere transgender non implica necessariamente sottoporsi all’intervento chirurgico per la riassegnazione del sesso in quanto si tratta di una scelta che non tutti gli individui transgender decidono di fare.
Altri termini che possono essere utili per descrivere altre condizioni rispetto all’identità di genere sono:
- agender (senza genere- chi non si riconosce in un genere classificabile come femminile o maschile, o che non si identifica con alcuna identità di genere);
- genderqueer (termine ombrello che raggruppa le diverse definizioni identitarie descritte sopra, non rientranti esclusivamente nel binomio femminile/maschile);
- genderfluid (quando l’identità di genere è mutevole tra due o più generi, femminile/maschile/neutro).
- Infine, parlando di genere va ricordato anche un altro concetto, che è quello di Ruolo di genere ovvero l’insieme delle prescrizioni e delle aspettative sociali su ciò che la cultura di riferimento ritiene adeguato e appropriato per gli uomini e le donne (ad esempio quali lavori o interessi sono considerati femminili e quali maschili).
Orientamento sessuale. Indica la direzione stabile e/o prevalente dell’attrazione affettiva e/o sessuale verso le altre persone. Si definisce eterosessuale chi percepisce attrazione verso chi ha un sesso differente dal proprio, omosessuale chi invece la sperimenta verso persone dello stesso sesso di appartenenza e, infine, bisessuale chi non è attratto in modo esclusivo/prevalente da un solo sesso. Gay e lesbica sono quindi i termini che indicano rispettano un uomo e una donna omosessuale.
Per concludere, non si tratta riduzionisticamente di dare delle etichette o di usare termini ghettizzanti ma di parole che aiutano a riconoscere, nominare e comprendere le differenze, al fine di legittimare e dare pieno diritto di esistenza ai vissuti e alle esperienze di tante persone che, per troppo tempo, sono state invisibili e spesso stigmatizzate dalla società.
Riferimenti
- “Definitions Related to Sexual Orientation and Gender Diversity in APA Documents” from the Guidelines for Psychological Practice with Lesbian, Gay and Bisexual Clients, adopted by the APA Council of Representatives (2011) https://www.apa.org/pi/lgbt/resources/sexuality-definitions.pdf
scritto da Marco Stefanelli, pubblicato in Istituto Beck del 19 gennaio 2021
segnalato da Alessandro Bruni