di Cristina Giudici.
La sfida del 2021 sarà rafforzare lo stato di diritto e puntare sulla leadership per il cambiamento. Quando ho visto l’immagine dello “sciamano” con le corna di bisonte all’interno di Capitol Hill, assediata dai sostenitori di Trump assetati di sangue, ho subito pensato alle immagini simili viste sul prato di Pontida, al raduno rituale della fu Lega Nord.
Ma a Pontida si trattava di folklore, mentre l’agghiacciate spettacolo senza precedenti a cui abbiamo assistito stanotte in diretta televisiva è stato l’assalto al simbolo della democrazia americana da parte di suprematisti e fanatici con cui il presidente Joe Biden dovrà fare i conti. Lo “sciamano” Jake Angeli incarna il ventre molle degli Stati Uniti. E rappresenta soprattutto il paradigma del delirante mandato di Donald Trump, incapace di accettare la sua sconfitta. La sfida per il 46esimo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sarà dialogare e contenere quella parte di America che non l’ha votato.
Ma l’anno nuovo è arrivato e voglio focalizzarmi sulla sfida che tutti dovremo vincere: rafforzare e difendere lo stato di diritto. Negli Usa, il simbolo del cambiamento viene rappresentato dall’elezione del primo senatore afroamericano in Georgia, il reverendo battista Raphael Warnock. Anche In Italia il cambiamento avverrà se sapremo puntare sul futuro. Guardando oltre la pandemia. Perciò quest’anno, più che ipotizzare scenari che risultano sempre azzardati, dobbiamo porci dei traguardi e delle sfide. E cercare di rilanciare un serio dibattito sullo stato di diritto, messo in discussione dai populismi e un po’ anche dalle restrizioni della nostra libertà.
Per noi che ci occupiamo di migrazioni, delle nuove generazioni di italiani, la sfida sarà quella di rafforzare una narrazione appropriata legata soprattutto alla riforma della legge sulla cittadinanza e al consolidamento dello stato di diritto negato a migliaia di migranti.
Continuando a puntare sul tema della leadership con background migratorio (e dell’inclusione) che ancora fatica ad affermarsi. Lo faremo con nuove strategie, se la pandemia ci darà tregua e arriverà davvero il nuovo anno, inteso metaforicamente come una nuova fase di cambiamento. Parleremo di più di innovazione, senza ignorare la discriminazione. Nella speranza di avere anche noi un futuro senatore come Raphael Warnock, che assedi in modo pacifico e costruttivo la nostra claudicante democrazia.
scritto da Cristina Giudici, pubblicato in Nuove Radici del 7 gennaio 2021
segnalato da Alessandro Bruni