di Andrea Gandini. Economista, analista del futuro sostenibile.
I giornalisti de Il Sole 24 hanno fatto in gennaio 2 giorni di sciopero perché la direzione dopo aver chiuso la testata “IL”, ha messo in cassa integrazione a zero ore per 24 mesi i tre giornalisti che la curavano: una sorta di licenziamento.
Il Sole ha avuto negli ultimi anni un forte calo di lettori (come tutti i quotidiani) ed ha accumulato pesanti deficit, ma finalmente nel 2020 chiude i conti in equilibrio. Infatti i ricavi del quotidiano sono cresciuti del 4,5% e i margini di profitto sono positivi per la prima volta da tanti anni (Ebitda: 5,3 milioni, +350% rispetto al 2019). Questo risultato è dovuto soprattutto alla qualità dei giornalisti e alla loro produttività, come peraltro, riconosce stessa azienda.
La proprietà del quotidiano (Confindustria col 61,5% delle azioni) mostra quanto sia sempre forte il desiderio di politiche divisive che puntano a ricercare il profitto riducendo il personale interno da un lato, ma facendo crescere le consulenze esterne e i dirigenti (cioè le disuguaglianze).
Quando nacquero in Italia nel 1984 i contratti di solidarietà, al petrolchimico di Ferrara si sperimentò per la prima volta in Italia la cassa integrazione a rotazione per far fronte ad un calo di produzione. Un modello del tutto opposto a questo.
Questa scelta non era solo più egualitaria ma rispondeva a gli interessi della stessa azienda, in quanto fu preceduta da una indagine presso i capireparto per capire se preferivano avere il 90% del personale a tempo pieno oppure tutto il personale ma al 90% dell’orario. E la grande maggioranza dei capi optò per questa seconda possibilità: avere tutto il personale (un “ambiente completo” si direbbe oggi) seppure con una piccola riduzione di orario.
Purtroppo la vecchia logica di pensare che la massimizzazione del profitto possa avvenire a scapito dei lavoratori anche a costo di creare un clima funesto interno è dura a morire, ma per fortuna crescono le imprese che sanno che buoni valori e motivazione sono le leve principali per innovare ed alzare la produttività aziendale.
C’è poi chi crede che si possa tornare a una visione ottocentesca dove il sindacato non ha ruolo o, al meglio, ne ha uno solo marginale, mentre i dipendenti possono solo accondiscendere.
scritto da Andrea Gandini