di Giuseppe Lumia.
La situazione della diffusione delle dipendenze, sia quella dalle tantissime sostanze sia quella altrettanto diffusa da comportamenti, è realmente drammatica. Se ne parla poco e male. La politica oscilla tra l’antico “conflitto sterile” di tipo ideologico tra i fautori del proibizionismo e quelli della legalizzazione e quello più attuale del “silenzio irresponsabile” che prova a nascondere il fenomeno per contenerlo tutt’al più nei suoi aspetti più patologici.
L’emergenza Covid rischia di far trascurare ancor di più il fatto che nel frattempo le dipendenze vanno avanti e si radicano nella vita reale di fasce di popolazione sempre più giovani o addirittura adolescenziali.
In Italia comunque continuiamo ad avere la migliore rete dei servizi sia nel Pubblico che nel Privato Sociale, che va tuttavia rilanciata e potenziata prima che sia troppo tardi. È giunto pertanto il tempo di promuovere una strategia progettuale, condivisa e capace di mantenere fermi alcune consapevolezze e i risultati nel frattempo raggiunti e, nello stesso tempo, di tenere un passo spedito per prevenire quanto si evolve e si amplia.
Bisogna pertanto anche sulla comunicazione pubblica cambiare passo, senza rimpiangere i tempi dello scontro sterile e senza rassegnarsi all’attuale silenzio omertoso. La comunicazione di qualità e responsabile deve essere messa nelle mani di chi ha maturato conoscenze sul campo, elaborato saperi rigorosi ed esperienze collaudate. Bisogna chiedere alla comunicazione di trattare ampiamente delle dipendenze, di parlarne con competenza ed onestà intellettuale.
scritto da Giuseppe Lumia, pubblicato in Redattore sociale del 13 gennaio 2021
segnalato da Alessandro Bruni