di Gianni Balduzzi.
Nei momenti di crisi i problemi strutturali vengono a galla. Vale per le imprese, per le famiglie e vale per i Paesi. In Italia la crisi del 2020 ci ha insegnato che non conviene essere giovani, precari, poco istruiti, spesso donne. E con gli ultimi dati sulla povertà dell’Istat ha anche insegnato che ai bambini e agli adolescenti forse conviene vivere con i nonni. Ai giovani con i genitori, se anziani.
Proprio quei nonni e quei genitori anziani da cui nell’ultimo anni e tre mesi ci hanno detto di stare il più lontano possibile, per non contagiarli, per salvarli. Eppure chi l’ha fatto, chi ci è vissuto insieme se l’è cavata molto meglio dei coetanei.
I dati parlano chiaro, la povertà è aumentata, in particolare quella assoluta, ovvero quella di chi ha una spesa mensile pari o inferiore a una soglia, che cambia in base al numero e all’età dei componenti e alla collocazione geografica. Si tratta di una cifra che vai dai 504 euro per un over 75 solo di un piccolo centro del Mezzogiorno ai 2 mila euro e oltre per una famiglia di 5 componenti con tre minorenni di un centro città del Nord.
scritto da Gianni Balduzzi, pubblicato in Linkiesta del 22 giugno 2021
sintesi di Alessandro Bruni
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