di Andrea Gandini. Economista, analista del futuro sostenibile.
In Italia sono vaccinati l’85% over 50. “Il rapporto costi-benefici dei vaccini diminuisce con l’età: si stima un decesso in meno ogni 365 vaccinati over 80 e 1 ogni 362mila per la fascia di età 12-19 anni” (fonte CTS). Ma sappiamo anche che nei giovani sono maggiori le avversità da vaccino (miocarditi,…). Una differenza quindi enorme tra anziani e giovanissimi, per cui in Inghilterra e Germania, si sconsiglia di vaccinare i ragazzi sotto i 19 anni e lo stesso OMS suggerisce di avere più dati (che oggi non abbiamo) per poter raccomandare il vaccino a bambini e adolescenti (se non quelli che hanno più rischi, i cosiddetti fragili). L’OMS ha parlato di catastrofe morale nel senso che nei paesi poveri la vaccinazione è all’1% e i Paesi ricchi si dimostrano interessati solo a strategie all’interno dei propri confini.
“I giovani si ammalano molto meno in tutti i paesi al mondo, si contagiano meno e contagiano meno degli adulti e le scuole sono luoghi sicuri” (Fonte Sara Gandini, direttrice IEO di Milano).
Ma la scuola all’aperto non si doveva fare? E potenziare i trasporti? Avere aule più spaziose e introdurre il ricambio d’aria e introdurre parte dell’apprendimento all’esterno? Ridurre le classi pollaio? Potenziare l’alternanza scuola lavoro che riduce le presenze in classe e attivare la comunità esterna alla scuola educante? Non è questa discussione sull’obbligo vaccinale e il green pass (che vede già vaccinati l’86% dei docenti vaccinati), una distrazione di massa su quanto si deve fare nelle scuole? E’ un caso che anche il 57% del personale sia così contrario al green pass (fonte: Orizzonte scuola). Non si capisce perché dobbiamo assumere sempre le posizioni più chiusuriste: all’estero per chiudere una classe ci vogliono 2 contagiati (che spesso non sono ammalati), in Italia 1. E oggi i contagi si trasformano meno in infezione e malattia.
Deve finire una scuola che non sia in presenza, che impone la mascherina ai bambini che impedisce di scambiare la penna, di toccarsi e abbracciarsi e si creino aule all’aperto, prendendo spunto dal concorso di idee promosso dal docente Andrea Vinante di Rovereto ([email protected]). I bambini meritano molto di più di quanto come adulti non abbiamo fatto in 2 anni.
E in Inghilterra è vero che sono aumentati i contagi con le varianti ma non i ricoveri e i decessi e anche vero che in Usa non si porta più la mascherina in classe.
Le stesse organizzazioni internazionali (OMS,…) hanno detto che la scuola in presenza deve essere fatta come bene primario anche se l’aula fosse piccola, perché c’è una dimensione di benessere e di salute dei bambini molto più ampia della sola sicurezza da Covid che è la relazione, la comunità, la socialità, lo sport di cui occorre tenere conto.
scritto da Andrea Gandini