di Vittorio Pelligra.
Nota introduttiva di Alessandro Bruni. Mente, corpo, spirito. Dopo i due post pubblicati sul “quarto uomo” mi è venuto spontaneo associare questo terzo post per far luce sugli ultimi studi psicologici sulla nascita del consenso e del dissenso. Un tema scientifico che ormai non può essere disgiunto dalla costruzione del consenso e del dissenso in termini di fede. Il "quarto uomo" è ormai permeato da un livello culturale scientifico che non può e non deve essere dimenticato dato che tutte le strategie di silenziamento delle voci dissonanti in materia di fede ci impediscono di imparare dagli errori. Anzi, ci condannano a ripeterli. Forse proprio per questo nelle chiese e nei credenti più tradizionalisti questi argomenti scientifici non vengono mai toccati ritenendo che i temi della fede superino la biologia del cervello e della mente essendo governati da uno spirito che è superiore alla mente umana. È questo errore di partenza che porta al cumulo dei distinguo tra le confessioni dimenticando che Dio è unico per tutti e che l'uomo elabora il trascendente mediante meccanismi evolutivi biologici e culturali. Ragionare sul credere di oggi non può quindi essere fondato solo sul passato, ma sulla elaborazione del passato adattato alla misura umana che oggi è in globale evoluzione.
Ogni nostra decisione è frutto di un dialogo. Anche quando si tratta di una scelta assolutamente individuale e privata essa è il frutto di una deliberazione che coinvolge più voci. Le parti di questa deliberazione non sono altro che le diverse aree del nostro cervello implicate nel processo decisionale e le loro “voci”, per così dire, sono gli impulsi che ci spingono verso un'opzione o un'altra. Ciò che al fine decidiamo, effettivamente, di fare emerge come il risultato di un continuo dibattito interiore nel quale sembra avere la meglio chi più alza la voce.
scritto da Vittorio Pelligra, pubblicato in Il sole 24ore del 15 agosto 2021
sintesi di Alessandro Bruni
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