di Paolo Bartolini. Filosofo, tra psicologie del profondo e spiritualità laica.
Quello che si potrebbe e dovrebbe fare, di fronte alla recrudescenza della pandemia/sindemia Covid-19 e al caos derivante dalla gestione del fenomeno da parte delle istituzioni neoliberali, è presto detto:
- Far sì che in tutto il mondo i soggetti fragili (di ogni età) e le persone dai 30/40 anni in su possano vaccinarsi, prevedendo esenzioni per chi ha problemi di coagulazione o altri fattori che rendono rischiosa la somministrazione del siero; no vaccini per le donne in gravidanza;
- Controllare democraticamente il sistema informativo e ridurre al minimo confusione e dissonanze cognitive;
- Intraprendere, nel frattempo, quanto necessario per garantire che la produzione dei vaccini possa essere effettuata nei vari Stati in maniera autonoma, smantellando gradualmente lo strapotere delle case farmaceutiche;
- Nessun green pass o simili, ma obbligo al chiuso – fino a quando necessario – di mascherine e distanziamento (più la solita attenzione ai sintomi del virus e alla temperatura corporea);
- Investimenti massicci per ricerca e sviluppo sulle terapie anticovid; diffusione delle stesse e confronto serrato con le associazioni di medici impegnate nell'assistenza domiciliare;
- Rilancio strategico della medicina territoriale e impegno capillare per ridurre la pressione sugli ospedali;
- Potenziamento della sanità e dei servizi alla persona gratuiti, assunzione di nuovo personale negli ospedali pubblici, ampliamento delle terapie intensive, riapertura di presidi sanitari pubblici a livello locale;
- Grande campagna informativa e di sensibilizzazione sull’alimentazione e sugli stili di vita che migliorano le risposte immunitarie (senza tuttavia scadere nel salutismo che condanna i comportamenti individuali deresponsabilizzando il mercato, la politica, i mass media);
- Adozione di una patrimoniale e di altre forme di tassazione rivolte a persone fisiche e giuridiche ultra-ricche, con lo scopo di sostenere tutte le vittime della crisi pandemica/sindemica (chi ha perso lavoro, chi è stato sfrattato, i familiari dei morti sul lavoro…); preparazione dell’iter necessario per giungere a un reddito di base universale;
- Interventi concreti, e relativi investimenti, per contrastare il disastro ecologico, tutelare gli ecosistemi, riconvertire l’economia; mettere in discussione radicalmente la retorica del PIL, della crescita a ogni costo, della competizione globale operando in direzione di una società della cura che ci porti fuori dalla società del profitto.