di Alessandro Graziadei.
La pandemia di Covid-19 ha negato il diritto allo studio ad un numero crescente di bambini, adesso destinati ad alimentare il mercato del lavoro minorile. Anche per questo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo), in collaborazione con la partnership globale Alliance 8.7, a gennaio di quest’anno ha dichiarato ufficialmente il 2021 l’Anno Internazionale per l’Eliminazione del Lavoro Minorile, con l’obiettivo di incoraggiare azioni legislative e politiche volte a sradicare la piaga del lavoro minorile in tutte le sue forme e in tutto il mondo entro il 2025, raggiungendo così l’obiettivo 8.7 degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. La proclamazione del 2021 come Anno Internazionale per l’Eliminazione del Lavoro Minorile era stata adottata all’unanimità in una risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU nel 2019 e nel corso di quest’anno vari eventi verranno organizzati in tutto il mondo con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su questo tema ponendo l’attenzione su un problema che riguarda nel mondo ben un bambino su dieci. L’iniziativa vuole provare ad affrontare il problema a tutti i livelli (internazionale, nazionale, provinciale, regionale, locale…) individuando azioni concrete da intraprendere entro la fine di dicembre 2021 per contribuire all’eradicazione del fenomeno e preparare il terreno per la quinta edizione della Conferenza Globale sul Lavoro Minorile che si terrà in Sudafrica nel 2022.
scritto da Alessandro Graziadei, pubblicato in Unimondo del 5 agosto 2021
segnalato da Alessandro Bruni