di Sandro Spinsanti. Sguardi alla prossimità e all'etica della salute.
Darsi dello stupido da solo; e per di più riferendosi al proprio modo di andare incontro alla morte: non capita spesso di sentirlo. Lo ha fatto invece Thycho Brahe. “È vissuto come un saggio, è morto come un idiota”: è l’epitaffio che ha proposto per la propria tomba. Il famoso astronomo (1546-1601) si trovava sul letto di morte per una questione di buone maniere. Aveva rinunciato di allontanarsi da un banchetto in presenza del sovrano, pur avendo la necessità di soddisfare una necessità corporale; aveva così contratto un blocco urinario, che risultò fatale. Lo scherno autoironico dell’astronomo oggi tende a riversarsi sugli altri, diventando un insulto compiaciuto. La morte da idiota è quella che si sente attribuire ai no-vax e ai no-covid, che contraggono il virus e soccombono, da parte di coloro che invece alla vaccinazione hanno aderito.
Siamo ben oltre al fenomeno dell’incomunicabilità sociale tra gruppi, chiusi ognuno nella propria bolla, che hanno perso ogni speranza di intendersi con chi è di opinione diversa. Molte frequentazioni – per non dire di amicizie – si sono sgretolate sul fronte delle vaccinazioni. Stanche di condurre discorsi paralleli, che non si incontrano mai, e di portare argomentazioni che non scalfiscono convinzioni profonde, non poche persone hanno smesso di parlarsi. Il tema pandemia e misure di contenimento tra di loro è diventato tabù.
scritto da Sandro Spinsanti, pubblicato nel blog dell'autore.
sintesi di Alessandro Bruni
per leggere l'articolo completo aprire questo link