di Sandro Spinsanti. Sguardi alla prossimità e all'etica della salute.
Tutti conoscono quei beni che hanno acquisito la qualifica di Patrimonio dell’Umanità e sono tutelati dall’Unesco: i trulli di Alberobello – per dire – e l’area archeologica di Pompei in Italia, così come le piramidi di Giza in Egitto e la grande muraglia in Cina. Meno noto è che l’Unesco i è assunto anche la tutela di un patrimonio culturale immateriale che si trasmette tra le generazioni. Si tratta di quei beni che conferiscono a una comunità un senso di identità e di continuità.
È interessante registrare una vivace campagna che mira a candidare il volontariato per far parte del patrimonio immateriale. Parallelamente è nata la proposta che il 2022 sia proclamato in Italia come l’anno del volontariato.
Prendendo in mano il libro curato da Tiziano Vecchiato: L’azione volontaria. Dono fraternità bellezza sociale (Il Mulino, Bologna 2021) è bene tener presente questo scenario globale che colloca il volontariato, più che sull’orlo di una strada dove il Buon Samaritano soccorre lo sventurato vittima dei briganti, nel cuore pulsante delle migliori tradizioni umane; considerando al tempo stesso questa preziosa risorsa come la leva robusta per uno sviluppo equo e sostenibile.
scritto da Sandro Spinsanti, pubblicato nel blog dell'autore il 7 dicembre 2021
sintesi di Alessandro Bruni
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