di Ermes Ronchi.
Vi ricordate cosa si diceva l’anno scorso? «Ne usciremo migliori»… non è vero. Ci siamo dentro, ancora, e non siamo migliori, c’è disagio e rabbia. Il rischio maggiore che vedo, che sta crescendo, è quello di un’Italia spaccata in due, una specie di conflitto sociale tra chi ha scelto il vaccino e chi no.
Lo sentite il linguaggio aggressivo e violento, che si usa dappertutto, su tutti i mezzi di comunicazione, da tutti, da una parte e dall’altra? Insulti, umiliazioni, aggressioni, disprezzo, assalti. Siamo tornati ai guelfi e ghibellini medievali. Alle guerre civili, le peggiori, dove ci si spara addosso tra no vax e vaccinati. Si spaccano gruppi, compagnie, comunità, addirittura famiglie…
Mi sembra urgente che adottiamo tutti una sorta di bonifica del linguaggio, delle parole, dei pensieri prima di tutto: un’ecologia del dialogo. Ascoltiamoci! Ascoltiamo le ragioni degli altri, non siamo in guerra, siamo in cura. Adottiamo un linguaggio mite, pacificante, dialogante. Lo dico io che ho fatto la terza dose. Contro il Covid, ma non sono vaccinato contro la violenza.
scritto da Ermes Ronchi, pubblicato in SettimanaNews del 20 gennaio 2022
segnalato da Alessandro Bruni