di Luca Arcangeli.
La riflessione sui legami tra scienza, tecnologia ed etica alla luce delle nozioni di progresso e di promozione umana si presta a diversi percorsi di approfondimento. Cerchiamo di enucleare alcuni temi chiave.
Innanzitutto è bene riflettere sulle origini della nozione di progresso. Occorre notare che nell’età antica questa nozione è assente. Sia il pensiero classico greco-romano, sia il pensiero orientale arcaico, non conoscono una concezione lineare della storia, bensì ciclica: l’andamento delle civiltà sulla terra, come la vita del cosmo nel suo insieme, è segnata da una continua dinamica di ascesa e decadenza. L’irrompere di un fine della storia umana si deve alla tradizione ebraico-cristiana, che pone un’origine per tutte le cose e introduce un fine da raggiungere, un compimento escatologico.
Nel cristianesimo, il Regno dei cieli, pur presente oggi nel mistero, è un evento metastorico rispetto al quale la storia delle vicende umane si indirizza come compimento di senso. Nella sua opera De Civitate Dei (427), Agostino di Ippona elabora una filosofia cristiana della storia, che vede la prima realizzazione del Regno nello sforzo del singolo credente e in quello della Chiesa a conformarsi al messaggio evangelico sulla terra; un Regno certamente imperfetto e alla continua ricerca di miglioramento, in un compimento atteso al di là del tempo storico, e dunque non realizzabile solo con il lavoro dell’uomo.
scritto da Luca Arcangeli, pubblicato in disf.org/educational del 24 ottobre 2021
segnalato da Alessandro Bruni