di Emidio Diodato. Pubblicato in Paradoxa-forum del 28 marzo 2022.
La storia degli equilibri mondiali è da riscrivere, ma si sta scrivendo. Il pubblico ne pare avvertito e cerca di regolarsi. Ma è allevato dalla televisione e dai social e, sotto tutti gli aspetti, rimane altamente disinformato. O, come amava dire Sartori, malinformato. Allo stesso tempo il pubblico viene nutrito di una informazione emotiva, alimentata da immagini che fanno commuovere o arrabbiare: il che spesso surriscalda i problemi al di là della capacità di risolverli.
La politologia (o forse dovremmo dire la geo-politologia?) si è affrettata a rendere il suo servizio di outreach al paese, attività che oggi è anche rendicontabile nella casella di ‘terza missione’. Tuttavia, mi pare rimangano schiacciati, quasi tutti, nella filosofia western della guerra ucraina, che tanto piace ai giornalisti: da una parte i buoni e dall’altra i cattivi, tanto prima o poi arrivano i nostri.
La politica estera contiene, accanto alla componente dell’interesse, quella dell’assolutezza: «momenti nei quali, ricordava più in generale Pizzorno, l’identità delle persone si trasforma, essendo diventata oggetto di conversione». Gli strumenti di conversione non si presentano come semplici dottrine con contenuti già pronti, ma hanno aspirazioni teorizzanti.
segnalato da Alessandro Bruni