di Lorenzo Prezzi, pubblicato in Settimana News del 27 febbraio 2022.
La condanna dell’invasione dell’Ucraina da parte della Chiesa ortodossa filorussa del paese, il ruolo del “misticismo” di Putin e l’attenzione di papa Francesco all’invasione e alla sue conseguenze: sono le note più recenti dell’evento bellico sotto l’ottica del comportamento delle Chiese. La condanna delle Chiese d’Occidente e d’Oriente, fatta eccezione delle Chiese ortodossa russa e serba, è ormai conosciuta.
Ricordo solo quella dell’anglicano Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, che l’ha definita un «atto malefico»; di Bartolomeo di Costantinopoli («un atto di palese violazione di qualsiasi nozione di legittimità internazionale»); e del patriarca di Romania, Daniel («una guerra lanciata dalla Russia contro uno stato sovrano e indipendente»).
Il primate ortodosso Onufrio contro Putin
La vera novità è l’esplicita opposizione all’invasione russa da parte della Chiesa ortodossa filorussa dell’Ucraina. Il vescovo Onufrio ha rovesciato il prudente giudizio espresso nei giorni precedenti (come l’Ortodossia russa si limitava a perorare la causa dei civili e ad aprire le chiese come rifugio antiaereo) nella notte fra il 23-24 febbraio.
segnalato da Alessandro Bruni