di Riccardo Bonacina. Giornalista, fondatore di Vita.it. Pubblicato in Vita.it del 12 marzo 2022.
“S'io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto”, cantava Francesco Guccini. Ebbene, anche l’aggressione russa in Ucraina ha radici lunghe nella storia, ha le sue cause e i suoi pretesti. Ma nessuna di queste giustificano “le attuali conclusioni”, per restare a Guccini. Certo c’è l’ansia della Russia provocata dall’allargamento Nato verso Est e insieme il terrore di Putin nel vedere che i popoli a lui vicini vogliono la libertà e l’autodeterminazione, si sottolinea il delirante disegno dell’ex colonnello del KGB di riunire “il mondo russo” (Ruskij Mir come detto il 24 febbraio scorso) e la debolezza della diplomazia occidentale. Persino la storia getta la sua lunghissima ombra su quello che sta accadendo, dalla devastazione mongola di Kiev del XIII secolo, alla carestia provocata dalla collettivizzazione dell’agricoltura operata da Stalin che provocò la morte di quasi 5milioni di ucraini, dalla guerra e l’occupazione tedesca nel 1942-43 che causò la morte di altri 4 milioni di ucraini (di cui un milione di ebrei), per arrivare all’unico precedente di invasione di uno Stato sovrano in Europa, quando da una parte Hitler e dall’altra Stalin, nel settembre 1939 invasero la Polonia e se la spartirono. Ecco sono tutte queste ombre della storia e i precedenti di Putin a tornare al centro della nostra vita oggi di europei senza memoria.
segnalato da Alessandro Bruni