di Daniele Novara. Pedagogista, fondatore e direttore del CPP. Pubblicato in CPP del 1 marzo 2022.
Il conflitto appartiene all’area della competenza relazionale, mentre la violenza e la guerra appartengono all’area della distruzione.
«In una fredda serata invernale due porcospini decidono di riscaldarsi stringendosi il più possibile uno contro l’altro, ma si accorgono ben presto di pungersi con gli aculei.
Allora si allontanano, tornando però a sentire freddo.
Dopo tante faticose prove i due porcospini riescono a trovare la giusta posizione che permette loro di scaldarsi senza pungersi troppo».
Se ci sono tanti motivi per cui è difficile riuscire a considerare i conflitti come potenziali risorse, ce ne sono anche altrettanti che supportano la convinzione che il conflitto possa trasformarsi in significativa occasione di apprendimento. (leggi anche "La distinzione fra conflitto e violenza: una necessità imprescindibile")
segnalato da Monica Lazzaretto