di Cristina Giudici. Pubblicato in Nuove Radici del 12 maggio 2022.
Ius scholae, ossia il nuovo tentativo di riformulare la legge sulla cittadinanza. È ricominciato, anche se in sordina, il dibattito per arrivare alla tanto attesa riforma sulla cittadinanza. Due giorni fa il gruppo Intercultura della Società Italiana di Pedagogia, Siped, che riunisce i docenti di Pedagogia delle università italiane, ha preso posizione a favore dello ius scholae. Con un incontro a cui hanno partecipato il presidente della Siped Massimiliano Fiorucci e il parlamentare Giuseppe Brescia, relatore della proposta di riforma e presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera. Ne abbiamo già parlato enne volte, sebbene con qualche scetticismo dopo tante attese e tentativi frustrati di aggiornare una legge anacronistica, ma non perdiamo la speranza di assistere a un allineamento fra quanto accade nella società e la politica, sempre in ritardo rispetto alle profonde trasformazioni culturali.
La proposta del testo base ius scholae è stata approvato nel suo testo base dalla Commissione Affari Costituzionali a marzo e ora i deputati membri della Commissione Affari Costituzionali della Camera stanno discutendo i 782 (!) emendamenti. Secondo l’ultima proposta, in estrema sintesi, è italiano non solo chi è nato tale, ma anche chi – con entrambi i genitori presenti – lo diventa frequentando regolarmente, per almeno cinque anni, un ciclo presso gli istituti del sistema d’istruzione. Sembra una cosa facile facile, eppure il tema resta ancora molto divisivo (ma solo in Parlamento). Come ha spiegato Milena Santerini, docente di Pedagogia all’Università Cattolica di Milano e una delle coordinatrici del Gruppo Intercultura della Siped.
L’acquisto della cittadinanza è un momento importante dell’indispensabile integrazione dei minori con background migratorio nella nostra società. Come mostrano tutte le ricerche e le esperienze a livello psicopedagogico, esiste un vero e proprio vantaggio di cittadinanza per i minori e per la società che li accoglie.
Diversi studi dimostrano infatti da tempo come gli studenti che acquisiscono la cittadinanza hanno una probabilità significativamente maggiore di realizzare le loro ambizioni. Al contrario, la mancata cittadinanza è associata al rischio maggiore di abbandono scolastico. Aggiunge Milena Santerini: «La cittadinanza risulta essere associata positivamente a una serie di risultati, dall’iscrizione alla scuola dell’Infanzia, al tempo trascorso a scuola, all’orientamento a proseguire gli studi di istruzione superiore e accademici».
Come ha raccontato NRW sin dai suoi esordi con la propria narrazione, tutti i cittadini che sono italiani anche sulla carta hanno più probabilità di raggiungere i loro sogni, posizioni di successo -nonostante gli svantaggi ai blocchi di partenza- mentre chi non l’ha ottenuta ha avuto maggiori problemi d’ identità e percorsi esistenziali più travagliati. Insomma se la possono giocare, anche se è matematicamente indimostrabile l’equazione cittadinanza uguale successo e i nostri workshop servono proprio a questo: mettere in contatto chi ce l’ha fatta e può ispirare altri giovani, specialmente con background migratorio. Non succede sempre, ma la cittadinanza è la base fondamentale su cui costruire una vita meno precaria. Soprattutto negli anni formativi, a scuola. Perciò tifiamo anche per lo ius scholae.
Un recente sondaggio del portale degli studenti ScuolaZoo, l’85% degli studenti è d’accordo con lo ius scholae. La ricerca è stata condotta su un campione 22 mila ragazzi tra i 14 e 19 anni. L’obiettivo era quello di capire quanto le nuove generazioni fossero a conoscenza della proposta di legge ius scholae. E, come vi ho raccontato recentemente, per le giovanissime generazioni la diversity fa parte del loro DNA culturale.
Questa ennesima dimostrazione della necessità di arrivare ad avere una riforma della cittadinanza servirà a convincere i legislatori a fare un piccolo passo avanti con lo ius scholae per riconoscere i cambiamenti che sono ormai scontati per le nuove generazioni?
segnalato da Alessandro Bruni