di Silvio Premoli. Professore di Pedagogia generale e sociale presso l’Università Cattolica di Milano e Garante dei Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Milano. Pubblicato in Vita.it del 02 maggio 2022.
Proprio nel momento storico in cui la vulnerabilità e la fragilità di tanti (bambini, adolescenti, giovani, disabili, anziani) tocca picchi mai registrati in Italia in conseguenza delle privazioni causate dalla pandemia di Covid-19 e appare evidente che, dopo il grande investimento globale sulla ricerca medica alla ricerca di vaccini e cure che possano contrastare il virus sul piano sanitario, occorre investire in vaccini sociali, educativi, culturali, relazionali, i professionisti competenti e deputati agli interventi che possano supportare e promuovere i soggetti deboli, gli educatori, risultano introvabili. Le posizioni scoperte nei servizi socioeducativi sono in drastico aumento, come anche i servizi che chiudono per mancanza di personale (soprattutto quelli più complessi, come i servizi residenziali). Le organizzazioni private e pubbliche che gestiscono i servizi sono in estrema difficoltà.
Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale, che nei prossimi mesi assumerà caratteri ancora più gravi, poiché al momento non è stato introdotto alcun intervento compensativo o trasformativo dai soggetti istituzionali responsabili. Ma da dove nasce questa emergenza? E chi ne è responsabile?
segnalato da Alessandro Bruni