di Domenico Barrilà. Psicoterapeuta adleriano. Pubblicato nel blog dell'autore il 24 maggio 2022.
Tanti anni fa una cara amica mi chiese di aiutarla a comunicare alla madre che voleva separarsi dal marito. Il matrimonio si trascinava da troppo tempo, ma lei aveva desistito da ogni azione perché la madre, bigotta e autoritaria, non le avrebbe permesso una defezione.
Ricordo quella piccola riunione, c’erano i genitori, un paio di fratelli e il sottoscritto.
La protagonista, con molta fatica, in un clima di tensione potente, era riuscita a dire la sua sofferenza e annunciare che non era più in grado di sostenere la relazione coniugale.
La madre, mentre la figlia aggiungeva particolari, si caricava di aggressività, che di lì a poco si sarebbe liberata, tracimando in un urlo, rivolto alla figlia. “Tu vuoi farmi soffrire!”
Del racconto ricevuto dalla figlia nessuna parola, della sofferenza di quella ragazza, che si era inflitta una pena severissima per anni, proprio per non “fare soffrire la madre”, niente era passato.
segnalato da Alessandro Bruni