di Massimo Recalcati. Filosofo e analista lacaniano della società. Pubblicato nel blog dell'autore e in La Stampa del 16 maggio 2022.
Il saggio “La legge della parola” (Massimo Recalcati, Einaudi Editore, 2022) dimostra lo stretto rapporto tra logos biblico e la psicanalisi, partendo dal carattere di odio e amore. La Legge del Dio ebraico è la Legge della parola. Questa Legge non è solo scritta sulle tavole di pietra, ma intende inscriversi innanzitutto nel cuore degli uomini. Essa sancisce l'impossibilità dell'uomo di farsi Dio e, nello stesso tempo, dona a esso la possibilità generativa del suo desiderio. Si tratta di una dialettica ripresa in modo originale dalla lezione di Freud e di Lacan.
Le tesi di Freud sulla religione e sull'antropologia dell'uomo religioso appaiono prive di sfumature: la religione è una «nevrosi dell'umanità», o, addirittura, un suo «delirio». È un'«illusione» destinata fatalmente a dileguarsi con il progresso della scienza; l'uomo religioso è il prodotto di una regressione, il suo Dio non sarebbe altro se non il prolungamento dell'idealizzazione infantile del padre che non vuole estinguersi. La credenza in un «mondo dietro al mondo», come direbbe Nietzsche, costituisce il focus metafisico di ogni religione che vorrebbe proteggere l'uomo dalla sua inevitabile esposizione alle ferite narcisistiche della malattia e della morte.
segnalato da Alessandro Bruni
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