di Sandro Spinsanti. Sguardi alla prossimità e all'etica della salute. Pubblicato nel blog dell'autore il 17 giugno 2022.
Tempo di festival: spuntano numerosi, come funghi in autunno. A differenza dei funghi, però, non ce ne sono di velenosi. Al più, noiosi. Non è il caso di un festival che merita una menzione speciale: il Piccolo Festival della Fiducia, che si è svolto a Pisa. Si è presentato con modestia, con l’aggettivo piccolo che sta stretto al grande tema. Per prendere ulteriormente le distanze dall’enfasi, ha scelto un sottotitolo scherzoso: “Fidarsi è bene, non fidarsi è peggio”, facendo il verso alla presunta saggezza comune che indica la via del non fidarsi come migliore…
La fiducia è un collante indispensabile della nostra vita sociale. A fronte del paradigma sfiduciario, che affida al diritto, armato di leggi, la repressione della malignità umana, c’è anche chi propone un diritto che ci chiede di fidarci gli uni degli altri. Sono una novità, in ambito sanitario, leggi come la 219 (del 2017): Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento, che non sono corredate da sanzioni per chi non osserva i comportamenti prescritti. Non per una dimenticanza, ma perché confidano su coloro che sono chiamati ad applicarle. Implicano che i diritti giuridici dei cittadini sono garantiti dal responsabile adempimento dei doveri da parte di coloro che ne assumono la cura. Presuppongono che la relazione fiduciaria sia parte essenziale del rapporto di cura.
sintesi di Alessandro Bruni
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