di Massimo Recalcati. Filosofo e analista lacaniano della società. Pubblicato nel blog dell'autore e in La Stampa del 20 giugno 2022.
Da ragazzo manifestavo nelle piazze – con convinzione, per altro, immutata – in difesa della lotta dei Vietcong contro l’occupazione degli Stati Uniti. Al tempo stesso, come credo la gran parte di chi manifestava con me, mi auguravo, insieme alla giustizia ristabilita dell’indipendenza e della libertà di un popolo, la realizzazione della pace.
La pace, infatti, non è una condizione di vita tra le altre, ma quella che più si adegua alla forma umana della vita che è fatta, come direbbe Hanna Arendt, per vivere e non per morire. Tuttavia, la storia umana appare come una successione terribile e con poche tregue di guerre atroci. Per Freud gli esseri umani sono nel loro fondo una «masnada di assassini». Basta aprire di sorvolo L’interpretazione dei sogni per trovare quanto l’onorabilità della nostra vita diurna si ribalti ogni notte nell’orrore di pulsioni sconcertanti: stupri, aggressioni, morti, torture, lotte violente, furti, menzogne manifestano inesorabilmente, ogni notte, quello che Freud definiva come “il contenuto immorale dei nostri sogni”.
segnalato da Alessandro Bruni
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