di Vito Mancuso. Teologo laico. Pubblicato nel blog dell'autore e in La Stampa del 16 giugno 2022.
L’aveva già intuito la Bibbia ebraica usando il verbo “conoscere” come sinonimo di “unirsi sessualmente”. Si legge infatti in Genesi 4,1: “Adamo conobbe Eva sua moglie che concepì e partorì”. Vale a dire: si giunge a conoscere veramente una persona, al punto da scegliere responsabilmente di volerla compagna di vita per tutta l’esistenza, solo se prima la si conosce nell’integralità del suo corpo e nella completezza del carattere e della personalità quali si rivelano anche nel rapporto sessuale. Niente completezza dei rapporti sessuali, niente completezza della conoscenza. Adamo infatti conobbe Eva non prima del rapporto sessuale, ma “nel” rapporto sessuale. Ed è un vero peccato che questa antica sapienza biblica, trasmessa non solo nel testo citato della Genesi ma anche dal libro del “Cantico dei cantici”, dopo duemilacinquecento anni non sia stata ancora recepita dal Magistero della Chiesa cattolica, come appare nel modo più esplicito e più deludente dal documento vaticano pubblicato ieri, opera del “Dicastero per i laici, la famiglia e la vita”, intitolato “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale” e che rispecchia alla perfezione il pensiero di Papa Francesco …
Il documento si apre con una Prefazione del Pontefice che dichiara lo scopo perseguito: quello di offrire un articolato percorso di preparazione al matrimonio che viene detto “catecumenato”, classico termine del gergo ecclesiastico che tradizionalmente rimanda al periodo di preparazione di coloro che si apprestano a ricevere il battesimo, detti appunto “catecumeni”.
La Chiesa già da tempo prevede corsi di preparazione al matrimonio, ma per Papa Francesco non sono sufficienti e per questo intende istituire “un nuovo catecumenato in preparazione al matrimonio”.
segnalato da Alessandro Bruni
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