di Luca Sofri. Pubblicato nel blog Wittgenstein dell'autore del 24 Luglio 2022.
Nelle democrazie occidentali contemporanee un partito che aspiri a diventare di maggioranza, e a riuscire quindi a governare con una quota di potere adeguata a perseguire i propri obiettivi, deve per forza comprendere dentro di sé molte posizioni, aspirazioni, visioni diverse, che di volta in volta si sentiranno più o meno rappresentate dalla sua leadership, espressione della maggioranza interna al partito.
Ma ancora di più in questi tempi divisi, individualisti, frammentati, in cui ogni desiderio personale è presentato come una rivendicazione politica, è ingenuo e impensabile che un partito di ambizioni maggioritarie (almeno maggioritarie relative) comprenda solo eletti ed elettori che si piacciano o si assomiglino. “Impensabile” non è la parola adatta, realizzo mentre la scrivo: è una cosa che in effetti pensano in molti, ed è alla base delle continue scissioni, dei partiti personali, delle pretese di molti elettori di trovare riconosciute tutte le proprie inclinazioni in quelle del partito che voterà.
segnalato da Alessandro Bruni