di Giuseppe Maiolo. Psicoanalista del costume. Pubblicato nel blog dell'autore e in L'Adigetto del 17 luglio 2022.
Passione è un termine complesso e difficile da definire. Deriva dal greco «pathos» che indica un misto di emozioni e rimanda alla sofferenza e al dolore, anche se fermarsi a questo significato sarebbe riduttivo.
Chiamiamo passione quel movimento interno turbolento, a volte simile a un terremoto, che ha coloriture intense e diverse, travolgenti e entusiasmanti, tempestose ma allo stesso tempo meravigliose e illuminanti per la coscienza.
Per questo motivo Marie Luise von Franz, allieva di Jung, diceva che «Nessuna consapevolezza è possibile, senza il fuoco dell’emozione e del dolore».
Per i greci la passione era considerata il motore irrazionale dell’esistenza, il fuoco vivo dei sentimenti senza la cui fiamma ogni uomo «non è nulla» in quanto, «una fiamma deve bruciare da qualche parte, altrimenti non splende nessuna luce, non c’è calore, non c’è nulla» (C. Gustav Jung).
Vivere una vita con passione allora è viverla appieno ed essere consapevoli anche della propria realtà interiore fatta di emozioni e sentimenti facili o turbolenti ma da gestire con l’intelligenza emotiva che ci può dare gli strumenti necessari per stare nel qui e ora e accettare i continui mutamenti dell’esistenza.
segnalato da Alessandro Bruni