di Andrea Gandini. Economista, analista del futuro sostenibile.
Più passa il tempo e più le certezze della narrazione ufficiale sulla Covid diventano incertezze, cioè la “scienza” comincia a prevalere sulla politica, perché, diciamocelo, molte cose sono state attribuite alla scienza quando erano semplicemente “speranza e indirizzi politici”.
Ora si raccomanda la quarta dose a tutti gli over 65 e non più solo agli over 80 e fragili, ma lo sconcerto è diffuso perché molti hanno capito che se il richiamo previene da un decorso grave della malattia, dall’altro riduce la risposta immunitaria complessiva se si viene troppo sollecitati, per cui c’è incertezza su che fare specie per i più giovani anziani e sani per i quali alcuni virologi (e studi) dicono che i rischi superano i benefici, anche perché se si è contagiati nell’80% non si ha alcun sintomo e ciò produce una immunità naturale molto più efficace.
Silvio Garattini, dell’Istituto Negri, un luminare come medico, dice che bisogna continuare a portare le mascherine al chiuso (vedi post madrugada.blogs), ma potrebbe anche dire che appena possibile è bene toglierle, come riporta uno studio su Nature (nature.com.articles/s41598-022-15409-x) che dimostra che un uso prolungato aumenta significativamente le colonie fungine e diversi microbi sono anche patogeni come Bacillus cereus e Claudosporium. Per questo gli autori consigliano alle persone immunodepresse di evitare il più possibile di usare le mascherine per prevenire infezioni microbiche. Il che la dice lunga sui nostri studenti (che non rischiano nulla per la Covid) costretti a portarle da 2 anni.
Poi c’è il delirio degli antivirali come il Paxlovid acquistati in 600mila dosi che i medici di famiglia non erogano (sono efficaci entro 3/max 5 giorni) perché sono così tante le restrizioni del Ministero (tra cui l’assunzione di statine e anticoagulanti, che molti over 65 prendono) per cui è quasi impossibile prescriverli (2 pillole al dì per 5 giorni). A chi prende anticoagulanti, suggerisce il medico Pierlugi Bortoletti, li sostituisco con eparina. Se poi sei positivo non puoi recarti né dal medico né lui venire a casa tua… Ma in Inghilterra c’è un App dell’università di Liverpool (Covid 19 drug interactions) che istantaneamente ti dice se puoi prenderle o no. Così ne sono state erogate solo il 5% e a fine anno scadono, pur pagate 360 milioni di euro.
Stessa sorte per i monoclonali non somministrati (appena 2.402) ed idem per Evusheld, autorizzato solo per pochissimi (chi ha un sistema immunitario quasi azzerato), mentre in Usa viene dato anche dalle farmacie che ti fanno prima le analisi. Il risultato è che in Italia nessuna cura domiciliare decolla, mentre altrove sono usate 10 volte di più.
Nelle scuole poi a settembre saremo nella stessa situazione di 2 anni fa, nessun intervento è stato fatto per ridurre il contagio che non siano misure vessatorie e facili come mascherine e distanziamento, i cui effetti collaterali di riduzione della capacità di sviluppare emozioni e di relazioni sono più che noti: nessuna riduzione delle classi pollaio, nessuna misura di potenziamento dell’alternanza che avrebbe ridotto la presenza in classe almeno per alcune scuole e classi, nessun potenziamento della scuola all’aperto, nessun sistema di ventilazione meccanico che abbatte la circolazione del virus di un fattore 5 (più del vaccino).
I morti per Covid così aumentano anche se finalmente i contagi calano. Antonello Giarratano, presidente della società italiana di rianimazione (Siaarti), dice però che in Italia 8 malati su 10 in terapia intensiva giudicati come Covid (essendo positivi) sono in realtà malati di altre gravi patologie e risultano occasionalmente positivi, inoltre 9 su 10 sono vaccinati con 2 o 3 dosi.
Io aggiungo che molti muoiono anche per via del caldo torrido sulla base di quanto già avvenuto nell’estate del 2003. L’Ufficio di Statistica dell’Istituto Superiore di Sanità fece un’indagine sulla mortalità in 21 Comuni capoluogo e scoprì che dal 1° giugno al 15 agosto 2003 erano morte 19.715 persone rispetto alle 17.493 del 2002 (+12,7%). Ma l’aumento enorme fu proprio nel periodo 15 luglio-15 agosto (+49%) tra gli over 75 anni, che sono anche quelli a rischio per la Covid. Poiché la mortalità in eccesso dell’Italia (fonte Eurostat) sta per fortuna declinando (2020: +17%, 2021 +9,9%, primi 5 mesi del 2022 +6,5%), possiamo dire che in questa estate 2022 avremo il doppio dei morti per calore e che molti, risultando positivi, saranno classificati morti per Covid, consentendo ai media di proseguire con l’allarmismo.
Chi è a rischio per il calore sono soprattutto gli anziani che vivono soli, ai piani alti, con pregresse patologie. Per loro la scelta tra “pace e condizionatore” non esiste, non avendo il condizionatore sono per la pace. Nelle città è micidiale l’“effetto isola di calore urbana”, per cui sarebbe importante piantumare alberi e creare più aree verdi e fresche vicino a casa che portano ad una riduzione delle temperature.