di Luigi Dell'Olio. Pubblicato in Il Venerdì n. 1793 del 29 luglio 2022. Rielaborato da Alessandro Bruni.
Il timore del contagio ha svuotato i luoghi di culto, ma diverse ricerche internazionali hanno evidenziato che è cresciuto il bisogno di spiritualità, da praticare non solo singolarmente, ma in mondo comunitario.
Potrebbe essere questa la principale spiegazione alla base del boom di investimenti da parte dei venture capital (i fondi specializzati nell'acquisire startup, con l'obiettivo di accrescerne il valore per poi rivenderle con lauti guadagni nelle app a contenuto religioso). Anche questo blog è stato oggetto di interesse per l'argomento trattato e per il buon bacino di visitatori consolidato (nota ndr).
Secondo le rivelazioni di PitchBook Data, nel 2021 queste applicazioni per cellulari hanno raccolto capitali per circa 175 milioni di dollari contro i 48,5 milioni del 2020. Tra i nomi più noti c'è Glorify, che aiuta le persone a combattere l'ansia, dormire meglio e sostenere il proprio benessere generale attraverso la fede. Sulla società hanno investito, tra gli altri noti cantanti e star della televisione, mentre fondatori di Paypal e investitori di Facebook hanno puntato su Hallow, che mira a creare connessioni tra cattolici di tutto il mondo. Pray.com si pone a metà strada tra un social networking religioso e una app mobile permettendo a comunità religiose di attivare discussioni, servizi live e donazioni.
sintesi di Alessandro Bruni