di Enrico Spaccini e Michela Morsa. Giornalisti. Pubblicato in Open online del 24 agosto 2022.
Quelle che si terranno il prossimo 25 settembre saranno le elezioni più social di sempre. Leader politici che su TikTok attaccano gli avversari, botta e risposta a suon di tweet, comizi e presentazioni di programmi mandati in onda su Instagram e Facebook, per non parlare del fatto che sempre più spesso gli interventi importati sono pensati in inglese e francese. Sembrerebbe che la tradizione politica si stia piegando un voto dopo l’altro verso il mondo del web per parlare alle generazioni più giovani, i più smart. Ma tutto questo rischia di ridursi a semplice apparenza. A un mese dal voto, infatti, il portale di sondaggi YouTrend prevede un’affluenza che oscilla intorno al 65%, e che rischia di provocare l’astensione più alta di sempre. E come se non bastasse, il vicepresidente dell’Istituto Piepoli, Livio Gigliuto, ha affermato a Open che, numeri alla mano, ad oggi meno di 1 giovane su 2 andrà a votare, il 48%. «La sensazione», spiega Gligliuto, «è che i partiti non stiano riuscendo a parlare con quelle generazioni, ma ai genitori di quei figli».
segnalato da Alessandro Bruni