di Paolo Onofri. Pubblicato in Paradoxa forum del 19 settembre 2022.
Di solito i programmi elettorali diventano carta straccia il giorno dopo le elezioni; questa volta i redattori si sono talmente concentrati sul come blandire l’elettorato che hanno perso di vista la realtà che stava mutando da ben prima del 20 luglio scorso in modo troppo impegnativo. Già da qualche giorno si sono resi conto che sono carta straccia ben prima delle elezioni, non il giorno dopo, cercando di scaricarne l’onere sul governo cui avevano appena votato contro.
Dopo le elezioni anche il governo con la più forte maggioranza possibile avrà l’agenda (se si può ancora usare questo termine) economica già scritta per due anni almeno. Ciò può tranquillizzare qualcuno, ma allo stesso tempo preoccupare altri perché potrebbe stimolare la ricerca di identità più profonde e marcatamente divisive su temi diversi dalla politica economica.
Limitiamoci alla politica economica. Gli obiettivi dell’azione economica del futuro governo sono obbligati e i vincoli non aggirabili. Gli obiettivi, nel breve periodo, sono affrontare gli effetti della enorme modificazione dei prezzi relativi dell’energia sull’attività produttiva e sulla distribuzione del reddito senza che diventi inflazione che si autoalimenta. Il tutto congiuntamente alla gestione del molto probabile razionamento delle disponibilità di energia.
segnalato da Alessandro Bruni