di Massimo Recalcati. Filosofo e analista lacaniano della società. Pubblicato nel blog dell'autore e in La Repubblica del 13 ottobre 2022. Focus senilità Focus fine vita
L’esperienza della fine comincia sin dall’inizio, si potrebbe dire, senza abusare troppo dei giri di parole. È, infatti, già con il suo primo respiro che la vita comincia a morire. È la nostra condizione inaggirabile di finitudine, è la nostra condizione di esseri mortali. Come ricordava l’Ecclesiaste biblico la vita è solo un breve alito di vento tra due nulla: quello che precede la nostra venuta al mondo e quello che accompagna la nostra fine. Da questo punto di vista ogni essere vivente condivide la morte come sua destinazione ultima. Ma la morte per gli esseri umani, come ricordava Heidegger, non è affatto da intendersi come l’ultima nota che chiuderebbe la melodia dell’esistenza, quanto come “un’imminenza sovrastante”.
Gli animali come le foglie di un albero periscono, ma non portano nella loro vita la consapevolezza del loro destino finito, non conoscono l’imminenza sovrastante della morte. La loro vita è una vita piena di vita, vita beata, vita eterna. Diversamente, la forma umana della vita è intaccata sin dalla sua origine dalla sua fine, non può sottrarsi alla presenza già in vita della morte.
segnalato da Alessandro Bruni
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