di Maurizio Bonati. Dipartimento di Salute Pubblica, Mario Negri. Editoriale pubblicato in Ricercaepratica di settembre-ottobre 2022.
“…avevo pochi anni e vent’anni sembran pochi,
poi ti volti a guardarli e non li trovi più.
E mi ricordo infatti di un pomeriggio triste,
io, col mio amico ‘Culo di gomma’, famoso meccanico,
sul ciglio di una strada a contemplare l’America,
diminuzione dei cavalli, aumento dell’ottimismo”.
Francesco De Gregori, Bufalo Bill, 1976
La tragicità della coscienza collettiva a cui rimanda la canzone di De Gregori è ricorrente come ci indicano quest’anno la guerra in Ucraina, la pandemia Covid-19, l’aumento della povertà e delle diseguaglianze… “aumenta l’ottimismo” (speranza di vita?) con il tempo, ma “poi ti volti a guardarli” questi eventi/indicatori (qualità della vita?) e “li trovi ancora”, per esempio dopo dieci anni, poco mutati o addirittura cronicizzati o peggiorati.
Nel 2012 Vladimir Putin viene rieletto Presidente della Russia (terzo mandato, oggi al quarto) avviando la risoluzione della “crisi della Crimea” (conclusasi con l’invasione del 2014). A Kiev la Spagna si aggiudica per la terza volta il campionato europeo di calcio battendo l’Italia per 4 a 0. Quest’anno gli italiani vanno in Ucraina per dare un aiuto ai profughi accampati in varie località provenienti da est, da Donetzk, dalle regioni campo di battaglia. Sono donne, bambini, anziani. La guerra li ha resi viandanti e mendicanti. Anche se cesseranno i fuochi non potranno tornare, le distruzioni glielo impediranno. Le occupazioni militari glielo impediranno.
segnalato da Alessandro Bruni