di Vito Mancuso. Teologo impegnato nella revisione dei dogmi e dell'etica cattolica. Pubblicato nel blog dell'autore e in La Stampa del 27 ottobre 2022.
In seguito alla decisione del governo di rinominare il Ministero dell’Istruzione “Ministero dell’Istruzione e del Merito” si è immediatamente manifestata da parte di molti un’esplicita avversione al concetto di merito. Perché? Perché esso metterebbe in pericolo l’uguaglianza e la giustizia in quanto favorirebbe i più forti e i privilegiati, mentre l’uguaglianza e la giustizia hanno a cuore il bene di tutti, a partire dai più deboli e dagli svantaggiati.
In realtà, a mio avviso, tale contrapposizione tra merito e giustizia non ha nessun fondamento. Anzi, è proprio la tutela del merito a promuovere davvero la giustizia, la quale consiste nel dare “a ciascuno il suo”, unicuique suum, come recita l’aurea massima del diritto romano, laddove questo “suo” è il corrispettivo del lavoro svolto, il quale non viene invece rispettato se a tutti viene assegnata la stessa misura a prescindere dal lavoro svolto. È come se alle Olimpiadi si desse a tutti la medaglia d’oro a prescindere dai risultati della competizione …
segnalato da Alessandro Bruni
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