di Paolo Zambaldi, Sguardi alla prossimità e allo spirito. Pubblicato nel blog dell'autore del 29 settembre 2022, tratto da Daniela Brogi pubblicato in doppiozero.com del 6 settembre 2022.
Lo spazio delle donne non è mai quello dentro il quale arriva a conquistare il centro una donna che si erge a portavoce appassionata di tutti i valori patriarcali. Dire «Io sono», invece che «Noi siamo», è come dire “Io sono Io”. Si alimenta un culto e un racconto della propria individualità singolare che basta a sé stessa, restaurando e riaffermando il fascio di valori e categorie del sovranismo assoluto.
Un conto è l’emancipazione, un conto la libertà. Se Giorgia Meloni ha raggiunto un’alta emancipazione personale, politica e simbolica, candidandosi a Premier senza chiedere il permesso a nessuno, non è solo grazie al proprio lavoro e al proprio talento: è stato anche grazie alle battaglie e ai diritti conquistati dal Femminismo, la rivoluzione culturale più importante del Novecento. Ma sul piano della libertà in quanto obiettivo politico e situazione plurale di affrancamento dai pilastri del dominio maschile, l’agire politico di Meloni, la sua autonarrazione e la sua vicenda di affratellamento al patriarcato più conservatore e violento, non hanno spostato né sposteranno nulla, anzi.
segnalato da Alessandro Bruni