di Redazione. Pubblicato in Openpolis, povertà educativa del 29 novembre 2022.
Nel corso degli ultimi decenni la crescita del numero di alunni con disabilità nella scuola italiana è stata pressoché costante. Circa venti anni fa, nell’anno scolastico 2004/05, costituivano meno del 2% degli studenti. Un dato progressivamente cresciuto, anche grazie a una maggiore attenzione al tema e alla migliore capacità di diagnosi. Sul finire del primo decennio del 2000, il 2,2% degli alunni aveva una disabilità certificata. Nel 2021 tale quota ha superato il 3,5% dei ragazzi e delle ragazze che ogni giorno frequentano le scuole del nostro paese.
Un dato che, se da un lato testimonia un'estensione nelle possibilità di inclusione, dall'altro richiede la capacità del sistema educativo di rispondere ai bisogni di una quota crescente di studenti. Ciò significa costruire ambienti scolastici pienamente inclusivi. A partire dalla presenza di figure di supporto, come insegnanti di sostegno e assistenti all'autonomia. Ma la questione va ricondotta anche alla qualità dell'edilizia scolastica. Oggi circa 1 edificio scolastico su 3 risulta pienamente accessibile, con differenze territoriali ampie: Bergamo, con il 56,5% di scuole pienamente accessibili dal punto di vista fisico-strutturale, è la prima provincia italiana nel 2021. Sono 14 i territori che si attestano al di sotto del 25%.
sintesi di Alessandro Bruni
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