di Sandro Spinsanti. Sguardi alla prossimità e all'etica della salute. Pubblicato nel blog dell'autore il 21 novembre 2022.
Protagonista del romanzo di Sigrid Nunez: Attraverso la vita (Garzanti 2022) è una signora di una certa età, colta e ben disposta verso gli altri. È quotidianamente esposta alla richiesta di attenzione da parte di coloro che la vita le fa incontrare. La prova più onerosa che deve affrontare è la richiesta che le viene da un’amica: è arrivata alla fine della sua parabola vitale con la prospettiva di perdere la vivibilità della poca vita che le resta. Ha deciso di giocare d’anticipo sulla morte. Ha progettato la propria eutanasia; si è procurata i farmaci necessari; desidera solo qualcuno che le tenga compagnia, magari soggiornando nella stanza accanto.
La buona disposizione verso il prossimo della protagonista è messa alla prova da richieste ancor più difficili da accogliere dell’accompagnare chi vuol mettere fine anticipatamente ai propri giorni. “Tutti pretendono che continui a lottare, a ogni costo”, dichiara all’amica.
È la descrizione realistica di una generosità a termine nel prendersi cura di coloro che la vita mette sulla nostra strada. Nessuno è autorizzato a puntare un dito colpevolizzante contro chi si arrende in situazioni che eccedono le proprie risorse psicologiche ed emotive, anche le più generose.
È invece l’occasione per ricordare che esiste un altro scenario della cura: quello professionale. Sono i curanti che, sostenuti dalla struttura delle regole deontologiche fanno del prendersi cura di chi ha bisogno il loro lavoro quotidiano. Non meritano una considerazione minore di coloro che praticano la cura per idealismo, con una forte carica umanitaria. Tutt’altro: il lavoro di cura come professione è una garanzia nel tessuto della nostra vita sociale garantito da infermieri e medici, operatori socio-sanitari e badanti.
sintesi di Alessandro Bruni
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