di Elsa Toppi. Pubblicato in Luce! Del 8 novembre 2022.
Quando nasce un figlio sei travolto da una tempesta di emozioni contrastanti. Quando nasce un figlio con la sindrome di Down ancora di più. Pensi al futuro, alle difficoltà che dovrai e dovrà affrontare, sei attanagliato da mille paure. Così è stato per Rosa Anna Vacca, scienziata e ricercatrice del Cnr, mamma di Enrico, nato con un cromosoma in più. In ospedale mi dicevano che un figlio con la trisomia 21 avrebbe avuto bisogno di talmente tante attenzioni da compromettere anche il mio lavoro. Continuavo a ripetermi ‘perché proprio a me?‘”.
“I medici sostenevano che non ci fossero terapie specifiche per correggere la sintomatologia della trisomia 21 – spiega la ricercatrice -. Cominciai a chiedermi: a che punto è la conoscenza della ricerca su questa malattia? Dopo aver scandagliato testi e pubblicazioni sull’argomento, le balza agli occhi che nessuno aveva mai trovato la connessione fra le alterazioni genetiche e quelle funzionali nella sindrome di Down.
sintesi di Alessandro Bruni
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Commento di Alessandro Bruni. Sono stato colpito da questa storia più sul piano personale di Rosa Anna Vacca che sul piano scientifico. Non saprei che dire sul piano medico, ma sul piano dell'avventura umana rimango ammirato. Una donna che rivoluziona la sua vita, prende di petto la situazione e si rinnova portando nuovo valore aggiunto a un vivere già di successo mettendo in gioco non solo quello che sa fare, ma quello che è. Che dire: ammirevole, determinata, resiliente. Una persona che accetta la sfida e fa riflettere sui piccoli e grandi drammi della nostra vita.