a cura di Alessandro Bruni. Snippets raccolti nel web in novembre 2022.
Seppur in leggero calo rispetto all’anno precedente, nel 2021 il numero di suicidi in carcere rimane molto alto. Secondo i dati pubblicati dal Dap, sono state 57 le persone detenute ad essersi tolte la vita. Se questo numero viene messo in relazione con le persone mediamente presenti negli istituti di pena nel corso dell’anno otteniamo il tasso di suicidi, ossia il principale indicatore per analizzare l’ampiezza del fenomeno. Nel 2021, a fronte di una presenza media di 53.758 detenuti, tale tasso si attesta a 10,6 casi di suicidi ogni 10.000 persone detenute.
Guardando all’andamento del dato nell’ultimo decennio, osserviamo come nei due anni passati il tasso di suicidi in carcere sia particolarmente alto. Purtroppo tale crescita sembra confermarsi anche nel 2022, essendo già numerosi i casi di suicidi avvenuti nei primi mesi dell’anno.
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Sui suicidi in carcere c’è un silenzio assordante. Che fare? Non lasciamo soli i detenuti. di Susanna Marietti. Il Fatto Quotidiano del 10 dicembre 2022. “Il mondo del carcere sta vivendo un momento di particolare complessità e criticità”. Così si legge in apertura della ricerca sui suicidi in carcere del Garante nazionale delle persone private della libertà. E i numeri testimoniano tragicamente questo difficile momento. Nei primi undici mesi del 2022 negli Istituti penitenziari sono decedute 194 persone, di cui ben 79 per suicidio. Una cifra impressionante, di gran lunga superiore - come si legge nella relazione - alla media dei suicidi verificatisi nei nove anni precedenti, che è stata pari a 44. I numeri in questo caso non sono purtroppo freddi. O forse sono invece gelidi nella loro drammaticità. Ristretti orizzonti
- Ottanta: è il numero dei detenuti che da inizio anno si sono tolti la vita nelle carceri italiane. Si tratta della cifra più alta nella storia repubblicana, o almeno da quando esiste un sistema di monitoraggio (il record precedente si era registrato nel 2009, quando a fine anno i suicidi erano stati 72). A far raggiungere questa cifra drammatica sono stati i casi di due detenuti che recentemente si sono suicidati nel carcere di Foggia e in quello fiorentino di Sollicciano. Ma a far impallidire sono anche i dati che riportano oltre mille tentativi di suicidio sventati nell’anno in corso grazie all’intervento degli agenti di polizia penitenziaria. Di fronte a questo dramma senza fine, si resta allibiti per il silenzio delle istituzioni e della politica. Nessuno infatti, negli ultimi giorni e nelle ultime ore, ha commentato quella che sembra essere ormai un’emergenza democratica.
Leggi l'articolo de Il Foglio ripreso sul sito ristretti Approfondisci con il Dossier 2022 sui suicidi in carcere di Antigone - Carcere. Guardiamo i dati, non le ideologie. Così si valuti la reale efficacia. La relazione tra forme di esecuzione penale e comportamenti recidivanti è oggetto di studio da anni. I Paesi anglosassoni hanno prodotto una corposa letteratura circa l’efficacia delle misure alternative al carcere comparate alla detenzione. In Italia, tuttavia, si riscontra una preoccupante carenza di studi e analisi comparative che possano informare le politiche pubbliche rispetto alle azioni da intraprendere per far fronte ai problemi strutturali di sovraffollamento e recidiva. Tra le poche ricerche quantitative sul tema è da segnalare quella del 2007 di F.Leonardi, che riscontrò evidenze a favore delle misure alternative alla detenzione. Nel 2020, con alcuni colleghi dell’Università Bocconi, abbiamo svolto uno studio sui dati gestiti dall’Uepe Lombardia volto a dimostrare la validità della misura alternativa rispetto alla detenzione per i casi che ne consentono l’applicazione. Di Filippo Giordano, Corriere della sera, ripreso su ristretti
- "Parlami dentro", un'iniziativa per promuovere il dialogo tra cittadini e detenuti. Parole che abbattono i muri. L'iniziativa è parte del progetto "Perché ci vuole una città... la Salute mentale come bene comune", promossa da Fondazione Vincenzo Casillo e Liberi Dentro Eduradio&TV, per permettere ai cittadini della Città metropolitana di entrare in contatto con i detenuti della Dozza, e dedicare loro un pensiero, una riflessione, un augurio o un saluto. L'appello è di fermarsi un attimo e l'invito è di dedicare un po' di tempo per riflettere e scrivere una lettera a un detenuto sconosciuto: persone ristrette che hanno perso la propria libertà e vivono la propria quotidianità tra le mura del carcere, immersi in un tempo vuoto, senza lancette, indistinto. Coloro che vorranno aderire all'appello hanno tempo fino all'11 dicembre per scrivere e inviare il proprio messaggio all'indirizzo mail [email protected]
Leggi nel sito della Azienda Us - Ariaferma (2021) Presentato alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il film di Leonardo Di Costanzo è ambientato in un vecchio carcere ottocentesco in dismissione, situato in una zona impervia e imprecisata del territorio italiano. Per problemi burocratici i trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti con pochi agenti rimangono in attesa di nuove destinazioni. In un’atmosfera sospesa, le regole di separazione si allentano e tra gli uomini rimasti si intravedono nuove forme di relazioni.